Sin dal suo arrivo a San Salvo si capisce che quello con Annalisa Minetti sarà un pomeriggio di grandi emozioni. Prima di entrare in sala le si avvicina un bimbo accompagnato dalla mamma, con in mano un mazzo di fiori da consegnare alla cantante-atleta. Emanuele, ragazzino non vedente, diventerà la mascotte della giornata, restando accanto alla Minetti per buona parte dell’incontro nell’auditorium della BCC Valle del Trigno. L’ingresso nella sala è sottolineato dagli applausi del numeroso pubblico, molti sono ragazzi in rappresentanza di tante società sportive del territorio arrivati per la quinta edizione di Ragazzi in Corsa, organizzata dalla Podistica San Salvo in collaborazione con il Comune e la BCC. È Pasqualino Onofrillo a condurre la serata, introducendo alla perfezione tutti gli ospiti sul palco. A dare il benvenuto è il presidente della banca Nicola Valentini, che non riesce a trattenere l’emozione dopo aver visto l’affetto con cui Annalisa Minetti ha accolto il piccolo Emanuele. “Questa giornata è meravigliosa. Devo ringraziare la Podistica San Salvo, che si è impegnata come sempre alla perfezione. Mi fa piacere vedere i tanti giovani degli sport, spesso considerati minori, che contribuiamo a sostenere”. Felice per la numerosa presenza il presidente della Podistica San Salvo, Michele Colamarino, che ha ricordato gli ospiti delle passate edizioni, con un pensiero sempre dolce per Pietro Mennea, a cui è intitolata anche la pista di atletica della società. Poi Onofrillo ha introdotto i relatori del dibattito sul tema “Lo sport oltre la disabilità”.
Michele Rongoni (presidente Avis San Salvo). “Lo sport è anche quello che Annalisa e altri atleti rappresentano. Ho la fortuna che il direttivo mi segue sempre nell’organizzazione di questo tipo di appuntamenti. Lancio una proposta: perchè non avviare anche nella Podistica San Salvo un settore paralimpico? La nostra città è solidale, accogliente, è un passo avanti rispetto a tante altre, sono sicuro che risponderebbe alla grande”.
Tiziana Magnacca (sindaco di San Salvo). “Lo sport è un aspetto della vita che permette a tutti di realizzarsi e porta con sè tanto coraggio. Gli uomini e le donne che vincono sono coraggiosi. Annalisa Minetti è l’esempio più bello che potessimo avere per questa edizione. Ringrazio lei e tutti quegli atleti che seguono un percorso che ci consente di dire che tutti possiamo diventare campioni di vita”.
Carolina Incoccia (direttore provinciale Special Olympics). “La nostra realtà si occupa di promuovere lo sport per le persone con disabilità mentale che, in passato, sono state sempre tenute in secondo piano rispetto a quelle con disabilità fisiche. Nel mondo sono 4 milioni in 180 paesi gli atleti di Special Olympics. Nel nostro Team Chieti abbiamo tanti atleti di valore. Qui a San Salvo con la Millesport c’è la nuotatrice Paola Giorgetta, campionessa italiana di nuoto. Il messaggio è chiaro, lo sport è per tutti ed è un mezzo per andare avanti”.
Doriano Bussolotto (podista e guida). “Fare l’esperienza di guida di un atleta paralimpico ti permette di vivere accanto a persone fantastiche che superano con gioia un’estrema difficoltà della vita. Noi che vediamo corriamo e basta, loro per potersi allenare hanno comunque bisogno di una guida. Mi sono ritrovato in questa esperienza quasi per caso, nel 2007, e da allora non ho più smesso. All’inizio avevo timore nell’accompagnare il mio atleta, poi è diventato tutto naturale. Per essere guida nella corsa devi essere disponibile e affidabile. Questi sono valori che dobbiamo tramandare ai nostri figli, adesso che sono padre me ne rendo conto ogni giorno. E poi il rapporto che si crea con l’atleta è speciale, si vivono soddisfazioni incredibili insieme”.
Giuliano Giammichele (presidente Arda San Salvo). “La presenza in questo luogo mi permette di ringraziare il presidente Valentini e la sua banca che quest’anno, per il calendario 2014, ha scelto di pubblicare le foto dei ragazzi dell’Arda. Siamo grati anche alla Podistica che a giugno, in occasione del Memorial Potalivo, ospiterà la 4° edizione della corsa per i ragazzi disabili. Noi siamo per l’affermazione del valore dello sport per tutti, promuovendo la cultura della diversità e superando i pregiudizi che ancora oggi accompagnano la disabilità. Gli atleti down esprimono molte potenzialità, basta vedere quello che riescono a fare qui nel nuoto. Un grazie speciale va anche alle famiglie che sono sempre in prima linea per i loro ragazzi.
Lucio Del Forno (primario medicina ospedale di Vasto e podista). “Annalisa Minetti è un modello importante di vita, in un momento in cui la nostra società è in crisi perchè i giovani non hanno modelli da seguire. Come medico dico che lo sport deve essere considerato una medicina per tutti. Lo sport per disabili nasce nel 1944, quando un neurochirugo sperimentò i primi giochi per pazienti con lesione del midollo spinale. Da allora lo sport divenne sempre più presente anche nel recupero delle diverse patologie. Voglio sottolineare anche l’importanza delle associazioni sportive perchè incoraggiano la prevenzione”.
Poi è il momento dell’ospite d’onore, finalista a Miss Italia nel 1997, vincitrice del festival di Sanremo nel 1998 e oggi affermata podista, con la medaglia di bronzo e il record del mondo nei 1500 metri alle Paralimpiadi di Londra. Ci mette poco a conquistare le tante persone in platea. “Vi chiedo una cosa. Celebriamo una vita e lanciamo un urlo”, dice lanciando una sorta di sfida tra ragazzi e adulti a chi grida più forte. “Mi avete fatto tanti complimenti ma io sono imbarazzata. Sono soprattutto una mamma e una donna molto consapevole, sono la donna più imperfetta che c’è, ma la vita è un dono e non mi andava di sprecarla”. Trasmette una grande carica di energia Annalisa Minetti, anche quando parla della sua cecità. “Sapevo di essere forte e non poteva essere una causa esterna a modificare la mia vita. Mi chiamano atleta non vedente, cantante non vedente, mamma non vedente. Ma io vedo più di tante altre persone. Chi stabilisce che sono più o meno normale di qualcun’altro?”.
Le sue parole sono cariche di emozioni, con la platea, dai bambini agli adulti, catturati dalla sua testimonianza. Poi, quando invita tutti i bambini piccoli a salire sul palco accanto a lei, non può che ricevere tanti applausi sinceri. “Avete detto che sono un esempio da seguire – dice rivolta al pubblico -. Quindi fareste tutto ciò che vi dico?”. E ovviamente si alza un coro di sì. A quel punto si siede sul tavolo insieme ad un dei ragazzini e, dopo aver confabulato un po’, si alzano in piedi sul tavolo stesso tra lo stupore e il divertimento dei presenti. Esce fuori l’anima della Minetti artista, perchè intona “Nel blu dipinto di blu” che diventa un coro quando tutta la sala canta il ritornello. Applausi e tanti sorrisi per la spontaneità con cui è riuscita a coinvolgere tutti. “Se oggi sono qui è perchè ho creduto che non vedere fosse un dono – dice dopo essere tornata nella sua postazione -. Se non posso veder la luce posso essere la luce per gli altri trasmettendo ciò che ho”. Passando ai temi sportivi spiega come “il giorno più bello sarà quando ci saranno persone che faranno sport senza sezioni paralimpiche ma semplicemente ci saranno uguali opportunità per tutti”. Non mancano, anche sollecitata dalle domande del pubblico, i ricordi delle sue vittorie sportive. Poi una punta di orgoglio “in rosa”. “Le donne fanno in 24 ore quello che gli uomini fanno in 48. Le mie giornate si dividono tra gli allenamenti, la musica e ovviamente il tempo dedicato a mio figlio Fabio”. Per lei che in questi anni ha provato tante emozioni sotto i riflettori la scelta tra “sport e musica è facile, scelto il primo. Lo sport è meritocratico. Quando uno vince una gara è perchè quel giorno è stato il migliore di tutti. Nello spettacolo non c’è un metodo per determinare ciò”. L’ultimo messaggio è ancora legato allo sport. “Mi ha insegnato che si è vincenti non quando si tenta l’impresa, non è importante arrivare primi. Ma l’importante è avere il coraggio di portare i piedi sulla linea di partenza. Ecco, vorrei insegnare a tutti ad essere sicuri di ciò che si fa”.