Tornano in piazza gli studenti del Vastese. Un lungo serpentone si snoda lungo le strade della città. Raduno alle 8 davanti al Liceo scientifico, come già accaduto lo scorso 26 ottobre. I ragazzi arrivano a piccoli gruppi. Si preparano i cartelli, si sistemano gli striscioni. Arrivano anche i magafoni, per farsi sentire meglio da tutti. Ci sono fischietti, trombette, è una grande festa. I ragazzi dell’Unione degli studenti, che in questi ultimi giorni si sono dati da fare non poco, si sono addirittura muniti di ricetrasmittenti, per gestire meglio il corteo. Questi ragazzi fanno sul serio.
Arriva l’ok delle forze dell’ordine e si parte. In coda si aggiungono anche i docenti. Anche loro protestano in questa giornata, qualcuno ha così deciso di essere in strada insieme ai ragazzi. I cartelli e i cori mettono in mostra tutta la fantasia degli studenti. Il filo conduttore però è sempre lo stesso. “No al decreto legge Aprea. No alla scuola privata. Vogliamo la scuola pubblica”.
Alcuni dei ragazzi hanno indossato dei guanti bianchi. “Noi siamo puliti -spiegano-. E vogliamo dimostrarlo indossando questi guanti bianchi. Non abbiamo le mani sporche come i politici”. Ecco, proprio la classe politica, a cominciare dal governo, è fortemente criticata dai ragazzi che hanno visto la scuola andare sempre peggio, con tanti problemi. Mentre poi le cronache parlano dei vari scandali scoppiati nel mondo della politica. Si percorrono le strade della città. Tanti i curiosi che si affacciano ai balconi per vedere cosa succede. “Protestiamo anche per voi”, urlano i ragazzi. Oltre agli slogan ci sono i cartelli che ricordano la provenienza dei vari gruppi di studenti. Vasto, San Salvo, Gissi, Scerni, Casalbordino. Passando davanti al Liceo Artistico un altro gruppo di professori si unisce al corteo. Sono accolti da un boato da parte dei ragazzi.
Una signora anziana, che torna dal mercato, vede e i ragazzi e chiede a qualcuno perchè sono lì. Ascolta e poi dice “Fate bene!”. Si va verso piazza Rossetti. Qui i ragazzi si fermano, si siedono a terra. Alcuni di loro prendono la parola, per invitare tutti a non mollare. Anche una professoressa fa sentire la sua voce. La Consulta Giovanile di Vasto, che ha appoggiato la manifestazione, è rappresentata da diversi componenti. Attorno alle 11 la manifestazione è terminata. Secondo una stima i ragazzi che complessivamente hanno partecipato sono stati 2000. Una voce unanime che chiede di essere ascoltata. “Andremo anche a Roma, se serve”.
Fotoservizio di Eugenia Lombardi e Luca Marinozzi
Foto – Vasto s’è desta, Vasto non s’arresta
Manifestazione di protesta di alunni e docenti delle scuole vastesi