“Con le primarie vogliamo offrire una piccola fiammella, una piccola speranza perché si ritrovi un po’ di fiducia da parte degli italiani”. Ma stop alla rottamazione: “Servono energie fresche, ma accompagnate da chi non ha demeritato”. Dal podio Rosy Bindi parla di speranza alla platea dei bersaniani. Nella Multisala del Corso sono riuniti circa 200 sostenitori che a Vasto fanno campagna elettorale per Bersani, il segretario del Pd che si candida alle primarie con cui il centrosinistra sceglierà il 25 novembre il candidato premier per le elezioni 2013.
Arriva puntuale. L’appuntamento con Tutti per Bersani-Comitato regionale Abruzzo è fissato alle 19.30. E il presidente del Partito democratico alle 19.30 sta già salendo le scale della sala Alberto Sordi.
Al tavolo dei relatori, vicino all’ex ministro della Sanità siedono i segretari regionale e cittadino del Pd, Silvio Paolucci, che sfoggia larghi sorrisi, e Antonio Del Casale, insieme al consigliere comunale Maria Amato. Nelle prime due file si vedono il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, gli assessori Vincenzo Sputore, Lina Marchesani, Mario Olivieri e Nicola Tiberio, il capogruppo democratico in Consiglio comunale, Francesco Menna, e altri dirigenti.
“Le ultime elezioni ci hanno visto vincitori. La più grande responsabilità – ammonisce la Bindi – è che noi risultiamo vincitori in uno tsunami della vita democratica di questo Paese”, ma “nel deserto dell’altra parte politica non c’è un vantaggio nemmeno per noi. Tutto questo mentre aumentano i problemi del Paese” ed “è un tempo in cui verso la politica si nutrono sentimenti di disprezzo”.
In questo contesto, “le primarie possono offrire una piccola fiammella, una piccola speranza perché si ritrovi un po’ di fiducia da parte degli italiani” in un periodo in cui “giovani, donne, parti intere della popolazione italiana che vivono in determinate aree della penisola oggi non possono permettersi di pensare al loro futuro. Questa crisi non è figlia del caso. C’è chi l’ha programmata. C’è chi ha creato l’economia di guerra. Per uscire da questa crisi servono le cose che ha fatto il Governo Monti, ma non basta”. Bisogna “ripartire dal lavoro”. All’esecutivo dei tecnici “noi votiamo la fiducia tutte le settimane”, ma “avremmo voluto non votare alcune cose che non ci convincono del tutto e votarne altre che ci piacciono”. Più tasse ai ricchi: “Se è vero che il 10% della popolazione detiene il 40% della ricchezza, è altrettanto vero che il 10% è poco, ma il 40% è tanto”.
Secondo il vice presidente della Camera, “le primarie devono essere l’occasione per riprendere in mano il nostro destino. Non vorrei che si facesse troppa lotta contro la politica per evitare che metta mano a tante caste che ci sono in questo Paese”.
Sul dibattito di questi giorni, “non possiamo accettare che venga fatta una legge elettorale perggiore di quella attuale. Non possiamo consentire che quando vincono loro”, cioè il centrodestra, “prendono tutto e quando vinciamo noi si fa metà per uno”. Applausi.
Rosy Bindi dice no a un Monti bis dopo le elezioni. Se dalle urne non uscirà una maggioranza chiara, “si torna a votare”. Qualche frecciata a Renzi, l’avversario numero uno di Bersani alle primarie: “Io non mi sono candidata. E’ il partito ad avermi candidato e, se deciderà di ricandidarmi, io lo farò”. Alle primarie del Pd “mi sono candidata contro Veltroni. Spesso ho discusso con D’Alema. Ma se dovessero confermare la loro decisione di non ricandidarsi nella prossima legislatura, che sarà costituente, il Parlamento sarà più povero. Servono energie fresche, ma accompagnate da chi non ha demeritato”.
Foto – Rosy Bindi a Vasto per Bersani
Rosy Bindi a Vasto per sostenere la candidatura di Pier Luigi Bersani alle primarie del centrosinistra.