Il 25 novembre chi si trovava nei pressi dell’Aremogna, a Roccaraso, non ha potuto fare a meno di notare un gruppo di giovani che hanno armeggiato per diverse ore sulla neve, prima che l’aria venisse squarciata per qualche istante da un forte sibilo. Erano gli studenti del Politecnico di Milano, alle prese con il primo lancio del loro razzo, alla faccia di chi dice che l’Università italiana sia fatta di sola teoria senza nessuna applicazione pratica. E invece i futuri ingegneri da più di un anno si sono riuniti in un’associazione, la Skyward Experimental Rocketry , nata per sviluppare e realizzare missili sperimentali per record di quota e rilascio payload.
Tra loro anche il giovane vastese Luca Litterio, capo dipartimento del settore propulsione, “Mi occupo di coordinare il lavoro dei ragazzi che si occupano dello studio, progettazione e realizzazione del motore del razzo”. Sono tutti giovani ma hanno un’organizzazione degna della NASA. E così, dopo tanti mesi di studio, sostenuti anche da docenti e ricercatori dell’ateneo milanese, sono riusciti a lanciare il loro primo razzo.
“Unica realtà di questo tipo in Italia e la terza in Europa – spiegano gli studenti- , l’associazione si costituisce ufficialmente nell’aprile 2012. Giovane ma in rapido sviluppo, è composta da studenti di diverse discipline ingegneristiche che hanno deciso di dedicare un po’ del loro tempo libero ai progetti dell’associazione. Al momento Skyward Experimental Rocketry è completamente dedicata al Rocksanne Program, un programma pluriennale con lo scopo di battere l’attuale record Europeo di altitudine di 12.3 km (Delft University – Nederland).
Costituito da tre fasi principali, il programma prevede lo sviluppo di missili con prestazioni sempre più elevate. A partire dal Rocksanne I-X, passando per il Rocksanne II-X per arrivare al Rocksanne EX, si raggiungerà una quota finale di 30mila metri.
Il primo missile del programma è stato lanciato a Roccaraso domenica 25 novembre 2013. Rocksanne I-X è un razzo sperimentale monostadio, interamente riutilizzabile e progettato per raggiungere una quota compresa tra i 1000 e i 2000 m. Il missile è a basso costo, costruito con materiali comuni e dotato di un motore a propellente solido, pensato per raggiungere velocità subsoniche o appena transoniche. E’ inoltre corredato da un sistema di recupero con paracadute per ottenere la completa riutilizzabilità dell’apparato ed un avanzato computer di bordo che gestisce la corretta apertura dei paracadute e la rilevazione dei parametri di volo. Il progetto I-X verrà in seguito utilizzato per testare i nuovi componenti e le tecnologie da utilizzare nelle iterazioni successive”.
Come luogo per il lancio l’associazione ha scelto la Piana dell’Aremogna, nel comune di Roccaraso, approfittando di un fine settimana con tanta neve ma con gli impianti ancora chiusi, quindi in relativa tranquillità. “Per questo dobbiamo ringraziare il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, e tutti i residenti coinvolti nella nostra missione, che ci hanno riservato una singolare accoglienza”.
E così dalla “pista di lancio” presso la Baita Heidi, a 1500 metri di quota, alle 10:30 c’è stato il countdown. Il razzo ha raggiunto una quota di apogeo di 969 metri e una velocità massima di circa 700 chilometri orari (Mach 0.57), perfettamente in linea con le predizioni teoriche previste. Poi il razzo è tornato verso terra, finendo la sua corsa nella neve. Da qui gli studenti lo hanno recuperato per poter poi analizzare tutti i dati raccolti.
“E’ un progetto davvero entusiasmante – spiega Luca Litterio – anche perchè abbiamo la possibilità di applicare ciò che studiamo all’Università, e questo è importante.Vedere il razzo che partiva e volava in cielo è stato emozionante per tutto il team. Ora andiamo avanti perchè abbiamo i prossimi stadi da raggiungere”.
Foto – Lancio Rocksanne I-X Roccaraso
Foto di Federico Ferrè