“Per mille metri quadri pago quasi 3mila 900 euro di Imu”, dice un’imprenditrice durante il presidio della Cna davanti al municipio di Vasto. Un gruppo di artigiani e piccoli imprenditori in rappresentanza dei circa 4mila associati del Vastese (il 33% degli artigiani della provincia di Chieti) manifesta stamattina dinanzi a palazzo di città.
Le imprese a conduzione familiare della zona hanno aderito a una campagna promossa in tutto l’Abruzzo, “partendo dai Comuni più grandi, che hanno una maggiore possibilità di intervenire sulla fiscalità locale”, dice Silvio Calice, referente della Cna di Vasto durante il colloquio con il sindaco, Luciano Lapenna, che riceve nella Sala del Gonfalone la rappresentanza della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. Con i manifestanti c’è anche Daniel Buscaglia, menbro della presidenza provinciale Cna.
La richiesta è chiara: abbassare l’Imu per le imprese al 4,6 per mille. Attualmente, a Vasto si paga l’8,10 per mille e a San Salvo l’8,90 per mille l’imposta ordinaria e il 4,6 per le nuove attività ubicate nel centro storico. Gli artigiani vogliono un decremento generalizzato perché non ce la fanno più a pagare le tasse per le loro imprese strozzate dalla crisi. Altrimenti si rischia di chiudere: “Nel passaggio dall’Ici all’Imu – fa i conti Calice mostrando il volantino che la Cna distribuisce in Abruzzo – in provincia di Chieti l‘aumento è stato pari al 121,09%, il più alto tra tutte e quattro le province. E non vorremmo dover essere noi a pagare l’abolizione dell’Ici sulla prima casa”.
La richiesta – “Chiediamo a tutti i Comuni abruzzesi di applicare l’aliquota minima del 4,6 per mille e di compensare le eventuali differenze con tagli mirati e selettivi alla spesa pubblica improduttiva. Diversamente, questa volta, si rischia di infliggere un colpo mortale al nostro sistema economico”, è scritto nel volantino della Cna.
L’incontro – “La nostra – precisa Oreste Menna introducendo il confronto con Lapenna – non è una richiesta di abrogare le tasse tout court. Ma chiediamo all’amministrazione comunale di dimostrare che c’è la volontà di dare una mano al mondo delle piccole imprese, che versano in una situazione drammatica”, aggravata dal fatto che “oggi – ricorda Calice – aumenta anche l’Iva”.
Lapenna rivendica “le infrastrutture realizzate per potenziare il porto di Vasto e consentire un notevole risparmio alle aziende, in modo che non debbano continuare ad affrontare per i trasporti costi maggiorati del 35%. Sui tagli alla spesa pubblica abbiamo lavorato, eliminando i 600mila euro di spese legali che il Comune di Vasto sborsava ogni anno, ridotto all’osso le indennità del sindaco, che non incide per nemmeno un euro sulle spese previdenziali, abbassato ai minimi gli stipendi degli assessori. Abbiamo tagliato il numero dei dirigenti, passando da 11 a 5. Ma sulla Tares siamo all’anarchia, in assenza di un Governo nazionale in grado di decidere”. E proprio riguardo alla tassa sui rifiuti e i servizi Lapenna promette che “nel bilancio non applicheremo il piano tariffario, che sarebbe molto pesante per le imprese. Su questa problematica abbiamo anche interessato l’Anci nazionale”, l’associazione dei Comuni italiani. “Valuteremo anche questa richiesta riguardante la riduzione dell’Imu al 4,60 per mille. Discuteremo con la maggioranza per venire incontro a questa esigenza. Mi auguro, però, che anche la Regione faccia la sua parte, mantenendo la promessa relativa alla riapertura del credito per le imprese”.
Foto – Cna, presidio in piazza: "Il Comune riduca l’Imu"
Una rappresentanza degli artigiani aderenti alla Cna ha presidiato stamattina piazza Barbacani per chiedere la riduzione dell’Imu. I manifestanti sono stati ricevuti in municipio dal sindaco, Luciano Lapenna.