“Il fuoco è sfuggito di mano ad un agricoltore, non è stato riscontrato nessun dolo”. Lo afferma Filippo Barboso, questore di Chieti, riferendosi all’incendio che il 19 settembre ha aggredito, nella parte alta di Vasto, un deposito d’auto, un’ampia fascia di vegetazione e campi coltivati in località Sant’Antonio Abate e la ex caserma dell’esercito a Colle delle Mandorle.
Il dirigente provinciale della polizia ha tenuto insieme al vice questore Cesare Ciammaichella una conferenza stampa nel Commissariato di via Bachelet. Tema del briefing: il nuovo Piano coordinato di controllo che verrà attuato a Vasto.
L’incendio del 19 settembre – Con l’accusa incendio boschivo, è stato denunciato A.D.P., un agricoltore vastese di 59 anni. In base all’articolo 423 bis del codice penale, rischia una pena da uno a cinque anni di reclusione.
“I vigili del fuoco di Vasto e Gissi, con l’ausilio di un elicottero proveniente da Pescara – riassume Ciammaichella – hanno operato dalle 11 alle 15 per spegnere il rogo. Sono stati coadiuvati dalla Protezione civile di Vasto, qualificata a intervenire nei casi di incendio”. Il contadino “aveva eseguito l’ammucchiamento di ceppaglie verdi, mentre sulla campagna era stata sparsa erba tagliata e macinata, ormai secca, creando uno strato muschioso facilmente incendiabile. In base a quanto riferito dai testimoni, l’uomo aveva messo fuoco a due mucchi di ceppaglia, che però non si sono subito incendiati. Poi, senza prendere alcuna misura di sicurezza (nonostante la vicinanza di un pozzo che poteva fornirgli l’acqua necessaria), è andato a fare la spesa al supermercato perché, ci ha detto, c’erano gli sconti. Al suo ritorno, i ceppi non si erano bruciati ma, nel frattempo, la parte muschiosa aveva preso fuoco”, causando il rogo che si è propagato a un’ampia area, in cui sono andate distrutte 15-20 piante d’ulivo della sua campagna, ma anche i campi vicini hanno subito danni ingenti. “Il 59enne ha anche chiesto scusa ai vicini, riconoscendo le proprie responsabilità. E’ stato possibile risalire a lui perché la gente ci ha aiutato. E’ il caso di ricordare che non si possono accendere fuochi, ma le erbacce vanno sminuzzate ed eliminate in base alle modalità di smaltimento previste per questo tipo di rifiuti. Spesso i fuochi vengono accessi lontano dalle strade e, quindi, sono difficili da individuare. Altrettanto spesso, chi li genera non ha neanche il buonsenso di farlo vicino a una fonte d’acqua”.
Foto – Incendio a Sant’Antonio Abate
Incendio nella campagna di Sant’Antonio Abate
Foto – Incendio a Sant’Antonio Abate, denunciato il responsabile
Incendio a Sant’Antonio Abate, denunciato il responsabile