Ogni decisione sulla commissione di studio e d’indagine sulla contrattazione tra Comune e polizia municipale è rinviata alla prossima seduta del Consiglio comunale. Lo ha deciso oggi l’assemblea civica col voto favorevole di maggioranza e opposizione e l’astensione dei due rappresentanti del Psi: Gabriele Barisano e Giovanna Paolino.
In aula si è discusso della farraginosa trattativa tra la rappresentanza sindacale dei vigili e la commissione trattante del Comune di Vasto, oltre che dei rapporti difficili tra l’amministrazione e gli agenti municipali, culminati la scorsa estate con il diniego dei vigili di espletare il turno di notte, poi svolto solo dall’8 al 25 agosto su richiesta del prefetto di Chieti, Fulvio Rocco de Marinis.
Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia) e Guido Giangiacomo (Pdl) hanno esposto le motivazioni della richiesta presentata dall’opposizione. Il sindaco, Luciano Lapenna, ha ribattuto parlando di “città che cresce, ma gli organici sono insufficienti” e di “gravissimi errori commessi dai nostri predecessori”. Quando fu approvata la normativa sulla polizia locale, “il legislatore regionale indicò i parametri relativi alle assunzioni e alle promozioni senza tenere conto delle piante organiche”. In base a quei criteri, “dovremmo avere 60 vigili”. Poi ha sottolineato che “ne abbiamo assunti 11 a tempo indeterminato. Il Comune di Vasto continua ad avere due contratti integrativi”, uno per impiegati e operai municipali, l’altro per i vigili urbani. “Siamo in fase di determinazione di un contratto integrativo unico”, per il quale “abbiamo posto quesiti alla Funzione pubblica su determinate indennità” che, secondo l’amministrazione comunale, non sono più dovute agli agenti. Una interpretazione contestata dal Diccap-Sulpm, il sindacato autonomo dei fischietti.
“Riguardo alla istituzione del terzo turno della polizia municipale, la commissione trattante avrebbe più forza contrattuale, se da questo Consiglio comunale scaturisse un voto all’unanimità”, ha detto Domenico Molino (Pd).
Mario Della Porta (Vasto giovani) si è schierato a favore della “commissione, finalizzata a valutare e a consigliare l’amministrazione”.
Nettamente contrario Antonio Del Casale (Pd): “La commissione scavalcherebbe l’assessore e il dirigente”.
Secondo Massimo Desiati (Progetto per Vasto), l’organismo consultivo e d’inchiesta servirebbe “per aiutare a risolvere il problema, non per uno specioso lavoro ispettivo”. Sarebbe “un’attività di sostegno all’amministrazione, laddove il problema era diventato emergente. Ci siamo trovati di fronte a spettacoli estivi a rischio per non poter assicurare l’ordine pubblico”.
Lapenna ha detto no alla “commissione d’indagine, che metterebbe sulla graticola l’amministrazione o la polizia municipale. Neanche l’opposizione vuole questo. Il primo agosto la Giunta aveva deliberato un chiaro indirizzo al dirigente per dare la priorità al servizio notturno”. Poi ha ricordato che, in base alla legge, “la polizia municipale collabora con le altre forze di pubblica sicurezza. E’ un compito marginale, ma ora gli agenti non ce la fanno più: si pensi a quante notifiche devono eseguire. Spesso si chiede loro l’impossibile, noi stessi a volte chiediamo troppo”.
Ma nella maggioranza di centrosinistra la proposta del centrodestra ha incontrato anche qualche segnale di apertura. Maurizio Vicoli (Sel) ha chiesto di “dare mandato al presidente del Consiglio comunale di convocare la conferenza dei capigruppo per determinare criteri e ambiti della commissione”.
Al termine del dibattito, Sigismondi ha proposto di rinviare le decisioni alla prossima seduta, in modo da cercare una soluzione condivisa. L’assemblea ha votato a favore del rinvio.
Foto – Consiglio comunale, rinviata la commissione sulla polizia municipale
Consiglio comunale, rinviata la commissione sulla polizia municipale