Una facciata scolorita, altre due intonacate e mai ritinteggiate. La quarta, in parte pubblica e in parte privata, restaurata a metà. L’esterno, se non fosse per la struttura possente, non sembrerebbe quello di un edificio nobiliare che ha fatto la storia di Vasto.
Ma a soccorrere Palazzo d’Avalos potrebbero arrivare i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. O, almeno, questo è l’obiettivo del Comune: presentare progetti per restituire definitivamente splendore all’antica residenza dei marchesi e chiedere un pezzetto di quei finanziamenti che l’Unione europea ha erogato all’Italia attraverso il Next generation Eu, il fondo di ripresa dall’emergenza pandemica.
Intanto vanno consolidati i sotterranei, su cui Zonalocale aveva lanciato l’allarme nel 2015 [LEGGI]. “L’intervento in fase di ultimazione, programmato negli scorsi mesi, rientra in un piano di messa in sicurezza strutturale avviato con il consolidamento dei muro dei Giardini napoletani”, spiega l’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta.
Erano preoccupanti i segnali di cedimento di un muro portante dell’edificio del XVI secolo. Per questo l’amministrazione comunale, dopo aver ottenuto dalla Regione Abruzzo un contributo di circa 60mila euro, ha appaltato i lavori all’impresa Basilico. Prima di procedere al consolidamento della struttura, sono stati spostati temporaneamente nella Sala Michelangelo i reperti storici custoditi nel piano interrato.
Per il prossimo futuro, c’è un treno che passa una sola volta: quello del Pnrr. “I progetti – annuncia Della Gatta – prevedono il recupero delle ultime quattro stanze del piano nobile, della pavimentazione del cortile, di facciate ed infissi, l’adeguamento dell’impianto elettrico e la riconfigurazione dell’allestimento della pinacoteca. Ma è l’intero patrimonio edilizio storico-culturale che è oggetto di investimento progettuale: le terme romane, i palazzi Genova Rulli e Mattioli, il portale di San Pietro e Fonte Nuova“.
Per il prossimo futuro, quindi, c’è un treno che passa una sola volta: quello del Pnrr. Tutti i Comuni vorranno salirci sopra. Di conseguenza, anche se sono tanti, i soldi non basteranno per sovvenzionare tutto. Arriveranno alle amministrazioni che sapranno presentare le idee migliori in tempi rapidi.