“Guido era un arcobaleno d’emozioni, come testimoniano le sue maglie. Sono contenta di tutte le persone che sono qui oggi. Il rosso (colore della divisa da bagnino, ma anche dalla sua squadra di calcio, ndr) è il colore della passione, quella che Guido metteva in tutto ciò che faceva. Immensamente grazie a tutti”. Così mamma Nicoletta ha ricordato Guido Cerulli, il 21enne morto una settimana fa a causa di un incidente in moto, al termine della partecipata funzione religiosa nel cortile dell’oratorio salesiano di Vasto.
Tantissime le persone che hanno voluto stringersi attorno alla madre, al papà Alfonso, al nonno Giovanni e alla fidanzata Giorgia. Il feretro è stato portato a spalla dai colleghi bagnini presenti anche con le unità cinofile. Ad attendere lo sfortunato giovane il picchetto d’onore dell’oratorio in cui Guido è cresciuto e una rappresentanza dell’Itset “Palizzi”.
Commosso il ricordo di don Massimiliano Civinini che ha conosciuto da vicino Guido nelle tante attività dell’oratorio: “Un giovane pieno di sogni e passioni: l’azione cattolica, la chitarra, il calcio e i motori.
L’Azione Cattolica dove sei cresciuto fin da ragazzino, dove hai portato a frutto e hai rafforzato il tuo essere disponibile per gli altri, la chitarra che sapevi suonare in armonia con gli altri ma con la quale ti rendevi protagonista con i tuoi arpeggi molto rock anche in chiesa, questo era il tuo modo di entrare in armonia con Dio. Lo sport sia come allenamento che come libertà di espressione, e mentre il calcio era il tuo modo per stare con gli altri, la moto era la tua espressione di libertà e talvolta di solitudine.
Sono rimasto colpito da uno dei tuoi tatuaggi, una corda a forma di chiave di violino che racchiudeva l’amore per il mare e la musica, ma aveva anche un significato recondito: essere una corda a cui aggrapparsi. Volevi essere una corda per tante persone, ecco perché avevi scelto di diventare anche bagnino. Volevi gettare una corda a chi avrebbe potuto trovarsi in un mare di guai”.
Al termine, all’uscita il giovane è stato salutato per l’ultima volta dal rombo dei motori degli amici presenti in moto e dal lancio di palloncini bianchi.