In piedi restano solo un paio di pareti e colonne che entro la giornata di oggi saranno buttate giù. L’autoporto di San Salvo inaugurato e mai entato in funzione da oggi è solo un ricordo. I due grandi capannoni sono stati smantellati, demoliti, per far posto al centro Amazon che sarà costruito dalla Engineering 2K che ha acquistato l’intero sito (a eccezione delle rampe di accesso dalla Statale “Trignina”) e i terreni limitrofi per una superficie complessiva di 256mila metri quadri sui quali gli ormai ex proprietari stanno rimuovendo alberi e colture.
Mentre sulla vicenda si è acceso un dibattito – a tratti surreale – sulla presunta lungimiranza (o preveggenza?) per aver realizzato un’opera pubblica mai usata e lasciata all’abbandono destinata a far spazio a un’attività privata 32 anni dopo i primi interventi, è bene ricordare quanto costò quel sito oggi visto come centro di un futuro sviluppo occupazionale del territorio.
[ant_dx]La cattedrale nel deserto fu finanziata con 8.742.062,29 euro così suddivisi:
– 1.446.079 euro per la realizzazione dello svincolo con cavalcavia di accesso da e per SS 650 (Programma Triennale Sviluppo del Mezzogiorno): lavori consegnati nel marzo 1989 e terminati nell’agosto 1992, collaudo nel maggio 1994;
– 1.549.371 euro per la realizzazione delle rampe di ingresso e uscita e del tratto di collegamento con i piazzali (Programma Triennale Sviluppo del Mezzogiorno): lavori consegnati nell’ottobre 1990 e terminati a fine dicembre 1993, collaudo nell’ottobre 1996;
– 1.032.914 euro per la realizzazione del piazzale dell’autoporto e dell’edificio bar-uffici-ristoro (Programma Triennale Sviluppo del Mezzogiorno): i lavori consegnati rispettivamente nel ’94 e ’97 terminarono nell’ottobre del 1997, collaudi nel 1998;
– 3.615.198 euro per la realizzazione del magazzino gomma-gomma, cabina di trasformazione, ristrutturazione edificio uffici-bar-ristoro ed altre opere impiantistiche (Fondi Strutturali POP Abruzzo 1994/1996): lavori consegnati nel 2003, terminati nel dicembre 2005 e collaudati nel febbraio 2007;
– 538.500 euro per la realizzazione del capannone adibito a officina e relative opere impiantistiche: lavori consegnati nel maggio 2006, terminati nel gennaio 2008 e collaudati nel giugno dello stesso anno;
– 560.000 euro per lavori di adeguamento delle rampe di ingresso e uscita da e per l’autoporto rispetto alle nuove normative: lavori consegnati nel maggio 2007, terminati nell’ottobre dello stesso anno e collaudati nel giugno 2008.
L’inaugurazione ci sarà dopo la fine dell’adeguamento delle rampe (i capannoni mai accatastati), sempre nel 2008, e il resto della storia è noto: il consorzio industriale riconsegnerà l’opera alla Regione che avrebbe dovuto trovare un gestore mai fattosi avanti: in ben pochi erano interessati a prendersi cura di un’opera concepita 20 anni prima e diventata obsoleta.
Il sito, nei mesi scorsi, è stato venduto dall’Arap per 3,7 milioni di euro, nell’operazione non è incluso lo svincolo per la “Trignina” costato complessivamente, tra realizzazione e adeguamento, 3.555.450 euro. Quelle stesse rampe ora dovranno subire altri lavori per mettere riparo all’azione del tempo e del degrado, saranno a carico della stessa Engineering 2K.
Si conclude così (fatto non scontato) la storia di una delle numerose incompiute del territorio, ai posteri l’ardua sentenza se quella dei committenti dell’opera fu lungimiranza o spreco di denaro pubblico.