“Dietro ad ogni attività non essenziale c’è la cosa più essenziale al mondo: un essere umano e la sua dignità”.
È scritto sullo striscione che riassume il pensiero di ristoratori, baristi, dj, organizzatori di eventi e atleti che oggi pomeriggio hanno manifestato a San Salvo Marina per dire “no” al Dpcm. È entrato in vigore il decreto con cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, impone la chiusura dei locali alle 18 e lo stop a palestre e piscine per contenere il contagio da Covid-19.
Preceduta dal tam-tam sui social network [LEGGI], la protesta ha raccolto l’adesione di un centinaio di persone, che si sono ritrovate nel terminal bus di Salvo Marina.
Alla vigilia della manifestazione, l’organizzatore, il fotografo sansalvese Antonio D’Aulerio, aveva assicurato: “Sarà una protesta pacifica e non negazionista”. E così è stata.
“Ci sentiamo cittadini di serie B”, hanno detto alcuni manifestanti.
“A primavera – ricorda un ristoratore – ci hanno imposto delle regole per farci stare aperti, abbiamo speso soldi per garantire sicurezza e sanificazione dei nostri locali. E ora ci chiudono un’altra volta”.
Il sit-in si è svolto in concomitanza con le contestazioni anti-Dpcm in decine di piazze d’Italia.