Ci accoglie in negozio mentre sta sfogliando un vecchio libro, poggiato su una montagna di libri. La scelta di Germana Benedetti, fondatrice e anima della Nuova Libreria, non è stata casuale. “Questo è un libro su Gabriele Rossetti – dice rivolgendosi a me e Costanzo -. L’ho scelto perchè l’editore Guglielmo Guzzetti, che l’ha stampato, era mio nonno. La mia passione per i libri viene da lontano”. Inizia così il racconto di questa donna che 35 anni fa ha avviato la sua attività ed ancora oggi, ogni giorno, è in libreria insieme alle figlie. Non posso fare a meno di ricordare le tante volte che da ragazzino entravo qui dentro e lei mi lasciava curiosare tra i libri. Se sono diventato un “lettore”, è anche grazie a lei. Non posso non dimenticare la serie di libri di “Vampiretto”, quanti ne ho letti! “Me lo ricordo benissimo – dice lei-. Oggi invece i ragazzini leggono il Diario di una schiappa”. Torniamo al punto di partenza di questa storia, la tipografia di nonno Guglielmo. “Io e le mie sorelle siamo cresciute nella tipografia, nel palazzo all’angolo di via IV novembre e corso Nuova Italia. Con la ritirata i tedeschi fecero saltare quel palazzo e quello di fronte (dove c’è la gelateria Costantino), credendo di creare problemi agli americani. Ma quelli arrivarono in un attimo con i loro mezzi. Ma la tipografia non era distrutta, perchè l’entrata era nella parte posteriore. Tutto intorno c’erano macerie, noi ci giocavamo. In quella tipografia ci siamo cresciute“. C’è anche la sorella in libreria, che ricorda “abbiamo imparato a scrivere a macchina”. Germana conferma, “a 4 anni sapevo scrivere a macchina. La tipografia è stato il primo apprendistato di scrittura ma anche di lettura. Ricordo i fogli, gli inchiostri, i manifesti. Uno in particolare mi è rimasto impresso: quello del film della Disney, Saludos Amigos, che veniva proiettato al politeama Ruzzi”.
Con un’educazione di questo genere appassionarsi ai libri era semplice. “Ma l’idea di aprire una libreria arrivò più tardi, quando nacque mia figlia Anna Laura. Mi sono accorta che non sapevo dove trovare libri per bambini. E allora pensai di aprire una libreria per ragazzi, quella era la vocazione che avevo. Poi, mi hanno consigliato dicendomi che una libreria solo per ragazzi sarebbe stata un fallimento, e così abbiamo aperto questa. Siamo partiti da uno spazio piccolo, con pochi libri, per poi passare ai locali di sotto e di fianco”. Uno spazio nel cuore della città. “Come dice il professor Murolo, questo luogo rappresenta una pagina del grande libro sulla città“. Scendiamo le scale e Germana ci porta a vedere le volte storiche. Ci spiega che quello che oggi è interrato una volta era il livello del terreno. Non c’era la piazza, che venne creata dopo quando fu alzato il livello del terreno. Una memoria storica conservata nelle pietre che sembrano prendere vita mentre lei racconta. Nel corso dei 35 anni di attività Germana ha visto passare tante generazioni di lettori, che forse sono diventate numericamente sempre meno consistenti. “Oggi il nuovo vuol dire perdita della cultura“, dice amaramente. Un mestiere affascinante, quello della “libraia”, fatto del contatto con le persone, dei rapporti con le case editrici. “Un tempo era diverso, oggi bisogna fare numeri, le case editrici privilegiano le grandi librerie, con una politica commerciale che richiede acquisti continui”.
Ci spostiamo nella parte della libreria dove ci sono i libri per bambini e ragazzi. Si percepisce come questo sia il luogo che sente più caro. Del resto proprio la letteratura per ragazzi è stata la spinta a intraprendere questo percorso. “Sono convinta che l’educazione alla lettura debba partire dai ragazzi, sin da piccoli. Anzi, studi recenti dimostrano come anche il bambino dentro la pancia della mamma sia sensibile alle storie lette ad alta voce. Per questo organizziamo tante attività di lettura per i bambini e i ragazzi, è importante che si avvicinino alla lettura, per diventare poi dei lettori. Nei consigli che diamo alle persone si parte sempre con qualcosa di leggero, divertente, piacevole, per passare poi alla letteratura alta”.
Un’altra esperienza che le sta particolarmente a cuore è quella del gruppo di lettura degli adulti. “Si chiama Un cuore intelligente, ma non deve sembrare una scelta di alte pretese. E’ un nome che si rifà al pensiero di un filosofo francese che dice come un cuore intelligente ce lo può dare solo la letteratura, che sollecita le nostre emozioni. L’intelligenza consiste nel mettere a confronto le tante vite che trovi nei libri con la tua. L’esperienza del gruppo di lettura è interessante perchè educa sia alla lettura che alla parola. Leggiamo tutti lo stesso libro e poi ci confrontiamo, commentandolo tutti assieme. Diventa un interessante scambio di opionioni ed esperienze, che arricchisce tutti”.
Una vita trascorsa tra i libri, sapere cosa legge lei è forse più che una curiosità. “Leggo le cose che mi piacciono – risponde semplicemente lei-, tanta letteratura straniera, in lingua originale. I libri li rileggo più volte, anche 3 in un mese. In un libro non sono importanti i fatti che si susseguono, quanto il mondo che l’autore riesce ad evocare”. Qualche libro che l’ha segnata particolarmente dovrà pur esserci. “Posso dire Guerra e Pace. C’è Orgoglio e pregiudizio, lo avevo letto credo da ragazza e l’ho riletto di recente”. Anche i libri ormai vanno a braccetto con la tecnologia. “Ma credo che i libri abbiano ancora un bel po’ di vita. Se il libro è riuscito a sopravvivere alle tante modifiche che hanno sconvolto il nostro mondo e perchè è una cosa estremamente pratica”. E poi, se va via la corrente e finiscono le batterie, un libro si può ancora leggere. “A lume di candela. Ricordo quando ero ragazza e andava via la corrente, si metteva una candela sul collo di una bottiglia e si leggeva. Però poi le ombre create sulle pareti si aggiungevano a quelle magari evocate dal libro che stavi leggendo e allora era meglio chiudere tutto e mettere la testa sotto le coperte”. Siamo tornati a chiudere il cerchio di una storia che, ne sono certo, continuerà ancora per tanti anni immersa nei libri. Basta vedere come Germana sia in prima linea quando c’è da organizzare un incontro con un autore o, meglio ancora, un appuntamento con i bambini. Così, tra qualche anno, ci saranno altri ragazzini, diventati adulti e poi lettori, che torneranno a trovarla ricordandosi di come siano diventati “lettori” grazie a lei.
Testo di Giuseppe Ritucci
Foto di Costanzo D’Angelo
Foto – Germana Benedetti
foto di Costanzo D’Angelo – Occhio Magico