“Quello che stiamo facendo con la nostra azienda mi riporta un po’ a quanto vissuto nel calcio. Con il Parma, con pochi investimenti, abbiamo ottenuto delle cose che nessuno poteva immaginare. Oggi, con la nostra azienda, stiamo crescendo, facendo un passo alla volta, ora stiamo costruendo la cantina, facendo le cose per bene”. Calcio e campagna hanno fatto sempre fatto parte della vita di Nevio Scala, ex giocatore e allenatore con un palmares che pochi possono vantare. “Quando giocavo, finita la partita tornavo nell’azienda di mio papà (a Lozzo Atestino, in Veneto)”. Una passione per la terra raccolta da suo figlio Claudio che, a un certo punto, lo ha spinto a intraprendere il percorso nel mondo dei vini naturali. Ed è proprio per presentare i vini dell’Agricola Nevio Scala che, ieri sera, Nevio e Claudio hanno fatto tapppa a Vasto, nel ristorante Le Terre di Maja, in una delle serate enogastronomiche curate da Daniele Udassi in cui il buon cibo va a braccetto con il buon bere.
Gli Scala hanno trasmesso la loro passione e le loro emozioni che mettono nella produzione del vino, portando avanti “un discorso di purezza”. Principe della serata è stato il loro Gargànte, un vino bianco frizzante molto apprezzato da chi ha partecipato all’evento. Promossi a pieni voti anche gli altri vini della cantina della famiglia Scala che, con tanta attenzione e dedizione, stanno raccogliendo successi anche nel mondo dell’enologia.
L’incontro amarcord. Impossibile, incontrando un personaggio del calibro di Nevio Scala, non parlare delle sue esperienze calcistiche che lo hanno visto affermarsi in Italia e in Europa. A far saltare il tappo dei ricordi – tanto per restare nel binomio calcio-vino – è l’arrivo per un saluto di Mario Lemme che, nel 1991, approdò proprio al Parma di Nevio Scala. Con Claudio Scala l’ex calciatore vastese ha condiviso l’esperienza della Primavera crociata e dei primi passi con il gruppo della serie A, così sono tanti gli episodi e gli aneddoti da condividere. Vengono fuori nomi, episodi e momenti condivisi, come l’esordio in Uefa di Lemme. “Mister, eravamo in Svezia, nevicava, ma quanto freddo faceva!”, ricorda Lemme che poi con orgoglio gli presenta suo figlio Nicolò. Sono passati trent’anni da quellle esperienze condivise al Parma ma dai pochi minuti trascorsi insieme si può ben capire quanto quello spirito di gruppo, di cui Scala ci racconta con orgoglio, fosse davvero importante.
Per Scala le sfide oggi sono quelle di vigneti da curare con attenzione in modo naturale e di un’azienda agricola da portare avanti con la stessa passione e gli stessi valori di quando era sul rettangolo verde e in panchina.