Come tutte le feste liturgiche degli ultimi tempi, anche la solennità del Corpus Domini è stata vissuta seguendo le disposizioni legate all’emergenza Coronavirus. Così l’arcivescovo Bruno Forte ha presieduto la santa messa, insieme ai parroci della città, nella chiesa di Santa Maria Maggiore dove sono potuti entrare solo i fedeli consentiti dalla capienza prevista.
“In questo tempo di distanziamento fisico – ha detto all’inizio della celebrazione il parroco don Domenico Spagnoli – lei ci da ancora una volta l’occasione di vivere come comunità, di vivere una comunione. Anche se la comunità è costretta a un distanziamento fisico, lo Spirito ricostituisce quel corpo attorno al suo pastore. Esprimo anche la gioia di ritrovarci come presbiterio della città attorno al suo pastore con una porzione di popolo che rappresenta tutta la città. Quelli che potevamo ospitare, ma ci sono tutti”.
Nella sua omelia l’arcivescovo ha sottolineato che quello vissuto è “un momento che ci rigenera nella gioia della comunione con Cristo e fra noi. Ogni volta che partecipiamo all’eucarestia e noi sacerdoti la celebriamo rinnoviamo questo grande atto di Fede. La nostra fede ne viene irrobustita, alimentata. La forza che ne riceviamo deve aiutarci a superare le divisioni, le incomprensioni, i rancori, deve renderci capaci di accogliere l’altro, di perdonare e di chiedere perdono, di stipulare patti di pace e di riconciliazione. Non si può vivere l’eucarestia del Signore se rimane tra noi anche solo un’ombra che ci separa, qualcosa che non ci rende capaci di amarci di più e, insieme, di voler bene al Signore e al prossimo che siamo chiamati a servire”.
Al termine della messa, impreziosita dalla voce del tenore Francesco Grollo, a Vasto in questi giorni, [GUARDA L’INTERVISTA] non c’è stata la tradizionale processione per le vie della città ma un breve momento di adorazione eucaristica in chiesa.