Importante ritrovamento archeologico nella Valle Giumentina in territorio di Abbateggio (Pe). Il 3 giugno scorso un uomo del posto, Valerio Natarelli, ha rinvenuto un manufatto in pietra di oltre 2 metri di lunghezza che, seppur rozzo ed essenziale, potrebbe costituire una versione molto antica di una statua-stele.
Sul posto c’è stato un sopralluogo del sindaco di Abbateggio, Gabriele Di Pierdomenico, il presidente del consiglio Sergio Di Marco, il consigliere comunale Fabio Campanella e il presidente del Parco nazionale della Majella, Lucio Zazzara. Comune, Parco e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, presente la dr.ssa Rosaria Mencarelli, hanno deciso di procedere celermente al recupero del manufatto dall’alto valore storico e al suo trasferimento ad Abbateggio per poterlo studiare ed esporre presto al pubblico.
“Ancora una volta la Valle Giumentina riserva preziose ed emozionanti sorprese – commenta il sindaco Di Pierdomenico – rafforzando il lavoro già avviato di ricerca e valorizzazione nell’area archeologica. La scoperta ci conferma che il comprensorio archeologico non contiene solo testimonianze di epoca preistorica, ma anche altri resti archeologici d’epoca storica, in particolare italica. Questo inestimabile reperto potrà trovare un’idonea sede di esposizione nello spazio museale all’interno del paese, denominato Sala Valsimi, nel quale sono già conservati reperti archeologici provenienti dagli scavi archeologici di Valle Giumentina ed è già gestito dall’associazione ‘Alle falde della Majella’. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, destinato ad arricchire ulteriormente il patrimonio a disposizione di visitatori, turisti e scolaresche che verranno in visita nel nostro borgo”.
[ant_dx]”Sono sempre stato convinto che l’archeologia, per le sue potenzialità, dovesse divenire una priorità per Abbateggio e per questo mi sono dedicato con grande impegno, durante la mia esperienza di sindaco, a far ripartire gli scavi di Valle Giumentina per continuare a fare luce sulla storia del nostro territorio – dice Antonio Di Marco, già sindaco di Abbateggio e presidente dell’associazione ‘Alle falde della Majella’ – Il ritrovamento mi rende molto orgoglioso, perché conferma che le coraggiose scelte di ordine ambientale, sociale, culturale ed economico fatte con le amministrazioni che ho avuto l’onore di presiedere dal 2004 al 2018, sono state vincenti e apre un nuovo capitolo della nostra storia locale”.
Rosaria Mencarelli della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo spiega che “il rinvenimento della stele rappresenta una testimonianza importante nell’evoluzione della presenza dell’uomo nell’importante area di Valle Giumentina, dove la Soprintendenza ha realizzato nel 2013, unitamente al Comune di Abbateggio, l’Ecomuseo del Paleolitico, molto apprezzata da turisti e visitatori, a poca distanza dall’area del rinvenimento e sono in corso, sul sito individuato a suo tempo dal compianto prof. Antonio Radmilli, gli scavi in concessione dell’École française de Rome e del CNRS francese“.
Lucio Zazzara, presidente del Parco Nazionale della Majella, conclude: “L’Ente Parco riconosce pienamente l’impegno e la sensibilità che tutte le amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi decenni ad Abbateggio hanno dimostrato e continuano a dimostrare, nell’ambito della valorizzazione e conservazione delle emergenze archeologiche, storiche ed antropologiche caratterizzanti non solo il sito della Valle Giumentina ma anche il resto del territorio a cui tale sito fa riferimento. Ancora una volta la Maiella ci ha donato un pezzo della sua storia facendolo emergere dalla sua coltre”.