SAN SALVO – L’abbattimento di tutti gli alberi presenti lungo Viale Belgio, nella zona industriale della città, avvenuto a fine giugno, solleva interrogativi sulla gestione ambientale e sulla trasparenza amministrativa. A intervenire pubblicamente è il gruppo consiliare Sinistra Civica Ecologista, che ha avviato una verifica degli atti legati all’operazione, ritenuta drastica e realizzata in un periodo dell’anno particolarmente sensibile per la fauna.
Dalla consultazione dei documenti pubblicati sul sito dell’ARAP (Azienda Regionale Attività Produttive), si evince che nella Proposta di Determina n. 200 del 27 maggio 2025 si parla di «interventi di potatura, cimatura e taglio» motivati dal fatto che «la normale manutenzione era diventata particolarmente complessa e onerosa». Tuttavia, all’interno della documentazione non sono presenti perizie agronomiche, relazioni tecniche pubbliche né una stima esatta del numero di alberi rimossi. La ditta incaricata non avrebbe ricevuto un corrispettivo economico, ma il legname derivante dai tagli.
Il provvedimento richiama anche una nota del Comune di San Salvo (protocollo n. 0SU/941 del 3 febbraio 2025) che avrebbe richiesto l’intervento, ma tale documento non risulta pubblicato, rendendo impossibile verificare il contenuto e le reali motivazioni della richiesta comunale.
Uno degli aspetti più contestati riguarda la tempistica dell’intervento: l’abbattimento è avvenuto a fine giugno, periodo in cui – secondo le normative vigenti (Direttiva ISPRA 19/03/2021, prot. 0004697 e Legge 157/1992, art. 21) – sono vietate potature e tagli, per proteggere la nidificazione dell’avifauna.
Il gruppo consiliare segnala inoltre che operazioni analoghe sono state effettuate anche su Viale Inghilterra, Via Rostagno e Via Australia, con la conseguente eliminazione quasi totale delle fasce verdi che separavano l’area industriale dalle zone residenziali. Tali barriere vegetali, evidenziano fonti come ARPA e ISPRA, svolgono un ruolo rilevante nella mitigazione dell’inquinamento atmosferico, nella riduzione del rumore e nella regolazione microclimatica. Una centralina privata di monitoraggio ambientale attiva in zona ha registrato un aumento dei livelli di PM10 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sebbene non si possa stabilire un nesso diretto, viene richiamata la letteratura scientifica che conferma gli effetti negativi della rimozione del verde urbano sulla qualità dell’aria.
Infine, viene sottolineato che l’abbattimento di alberi maturi non è un’azione neutra. Secondo studi internazionali (Nowak e Aevermann, 2019), per compensare i servizi ecosistemici forniti da un singolo albero adulto, è necessario piantare da 6 a 41 giovani esemplari, tenendo conto della chioma, della capacità di assorbire CO₂ e del tasso di sopravvivenza delle nuove piantumazioni.
Alla luce di quanto emerso, Sinistra Civica Ecologista richiede:
- la pubblicazione della nota comunale del 3 febbraio 2025;
- la trasparenza sul numero complessivo di alberi abbattuti;
- chiarimenti su eventuali piani di ripiantumazione o compensazione ambientale;
- una verifica della legittimità temporale e normativa dell’intervento.
«Non si tratta solo di alberi – dichiarano i rappresentanti del gruppo – ma di legalità, salute pubblica, trasparenza amministrativa e futuro ambientale del nostro territorio. La cittadinanza ha il diritto di sapere chi ha preso queste decisioni, su quali basi, e cosa intende fare ora per riparare al danno».