VASTO – «Il progetto del nuovo ospedale di Vasto si è incagliato sulle sabbie della burocrazia a causa di un rimpallo di responsabilità tra organi politici, tecnici ed amministrativi».
È quanto dichiara Giuseppe Tagliente, presidente dell’associazione San Michele, già sindaco di Vasto ed ex consigliere regionale, che interviene con parole nette sullo stallo che interessa la realizzazione del nuovo presidio sanitario.
«È notizia di pochi giorni fa che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha espresso una formale dichiarazione d’improcedibilità, obiettando l’incompletezza della documentazione presentata». Una circostanza che, secondo lui, «la dice anche lunga sull’efficienza e sul valore degli uffici della Asl».
Nel suo intervento, Tagliente allarga poi lo sguardo ai problemi strutturali della sanità abruzzese. «C’è anche un problema di comunicazione nel pessimo funzionamento della nostra sanità regionale? Probabilmente c’è – afferma – se a dirlo sono i direttori generali delle Asl, che rimproverano alla Regione di aver bocciato i rispettivi piani aziendali senza nessuna preventiva interlocuzione, senza cioè un confronto ed una discussione a monte riguardo alla stesura dei documenti di programmazione».
Un altro esempio che l’ex primo cittadino porta all’attenzione dell’opinione pubblica riguarda le risorse già stanziate: «La Asl ha versato un congruo anticipo al Comune di Vasto – suo 15 milioni stabiliti con apposita convenzione – per la progettazione e realizzazione delle infrastrutture stradali a servizio del nuovo ospedale, ma è in grado di dire qualcosa della sorte di quel primo stanziamento? E d’altra parte, il Comune ha dato notizia alla Asl di come s’è mosso sinora o di come intende muoversi?».
Da qui, l’appello a un deciso cambio di approccio: «Urge una nuova mentalità, un nuovo (quanto antico) approccio ai problemi per arrivare a trovarne la soluzione». Secondo Tagliente, questo cambio di passo è necessario «riferito alla sanità regionale, alla redazione di piani strategici, alla realizzazione di nuovi ospedali, in primis quello di Vasto visto che il vecchio sta cadendo letteralmente a pezzi».
La proposta è chiara: «Necessitano confronti periodici, tavoli di lavoro e di concertazione, conferenze di servizio e non proclami, polemiche e diverbi strumentali o giustificazioni risibili».