VASTO – Impatti negativi sulla qualità della vita dei residenti, sull’ambiente, sulle infrastrutture e sui luoghi. È l’altra faccia del turismo, o meglio del turismo di massa che muove milioni di euro ogni giorno, ma trasforma le città e causa la perdita di autenticità dei luoghi.
Ed è la faccia che la Casa del Popolo «La Conviviale» ha voluto mostrare venerdì nel corso di un incontro che si è svolto nella sede di corso Dante. A trattare il tema dal punto di vista dei territori che subiscono «l’invasione» sono stati Nicoletta Radatta, esperta di politiche territoriali e Nicholas Tomeo dell’Università del Molise.
«A Vasto nel 2023 ci sono stati 65 mila arrivi e oltre 282 mila presenze. Cito questi dati perché non sono riuscito a trovare quelli relativi al 2024» – inizia così l’analisi di Tomeo – «Queste 282mila presenze si sono concentrate principalmente nei mesi di luglio e agosto. Quindi anche a Vasto noi subiamo un carico che è di overtourism. Quello che invece interessa a noi è collegare la questione turistica anche al diritto di abitare un territorio e quando parlo di territorio ovviamente faccio riferimento al paesaggio, alla storia e al lavoro degli abitanti. A Vasto ci sono, sempre secondo dati Istat, quasi 7.000 posti letto, tra strutture alberghiere, B & B, alloggi e campeggi. Però c’è un dato ancora più interessante che riguarda le abitazioni: a Vasto sono circa 26.900, di cui 17.500 occupate e 9.400 non occupate».
Tomeo ha anche fatto un passaggio sulla spiaggetta di Punta Penna, nella Riserva di Punta Aderci, che l’anno scorso a Ferragosto è stata letteralmente invasa, con un carico antropico eccessivo per un’area protetta. Radatta – che ha focalizzato il suo intervento sugli effetti negativi dell’overtourism – ha portato l’esempio di Barcellona, in Spagna, dove il turismo è ormai totalmente fuori controllo ed ingovernabile. Ci sono state anche delle proteste di piazza: per i manifestanti l’overtourism è la causa di una pesante crisi immobiliare: la proliferazione di appartamenti affittati per giorni ai turisti ridurrebbe l’offerta di alloggi per i residenti, facendo salire i prezzi.
La Spagna, con una popolazione di 48 milioni di abitanti, ha ospitato un record di 94 milioni di visitatori internazionali nel 2024, rispetto agli 83 milioni del 2019, rendendola uno dei Paesi più visitati al mondo. Quest’anno potrebbe ricevere fino a 100 milioni di turisti, secondo studi citati dal ministro dell’Economia spagnolo.
E allora che fare? «Sono fenomeni che vanno governati e regolamentati» – è la conclusione dell’incontro – «non bisogna lasciare i territori in balia di queste invasioni».