VASTO – Camminare sulla spiaggia ed imbattersi in filamenti di plastica che con il vento si disperdono nell’ambiente, danneggiando gravemente l’ecosistema costiero. È l’effetto degli ombrelloni hawaiani in rafia sintetica ancora presenti in molti stabilimenti balneari di Vasto, anche se qualche concessionario – è il caso del titolare del Lido Sabrina – sta cominciando a sostituirli con ombrelloni in materiale ecologico. «Passeggiando sull’arenile mi sono imbattuto in cumuli di filamenti a ridosso del pontile», raccontano alcuni cittadini, secondo i quali gli hawaiani vanno messi al bando, senza se e senza ma. In realtà esiste una delibera, approvata dalla giunta comunale di Vasto il 25 ottobre 2024, con cui veniva stabilito che «i concessionari di stabilimenti balneari dovranno attenersi alle indicazioni di cui al Protocollo di sostenibilità delle spiagge, mettendo a sistema l’impiego di materiali naturali per sistemi di ombreggiatura, nonché uso di prodotti eco-compostabili, al fine di evitare la dispersione di filamenti di rafia sintetica prediligendo l’uso di materiali e rivestimenti naturali eco-compatibili».
Per fare questo gli operatori hanno tre anni di tempo – di cui uno già trascorso – ed in questo periodo dovranno sostituire gli hawaiani con ombrelloni in tessuto ecologico. Qualche stabilimento balneare ha deciso di adeguarsi alle disposizioni «plastic free». È il Lido Sabrina che ha sostituito 16 hawaiani con nuovi modelli in tessuto ecologico. È evidente che i concessionari dovranno sostenere costi non indifferenti, ma i benefici in termini ambientali sono evidenti. Nei mesi scorsi Plastic Free Onlus ha lanciato un appello: dire addio agli ombrelloni hawaiani in rafia sintetica, che sembrano innocui, persino decorativi, ma con il passare del tempo rilasciano filamenti di plastica che si disperdono nella sabbia e in mare, danneggiando gravemente l’ecosistema costiero. Le correnti marine trasportano questi residui fino alla vegetazione sommersa, con gravi conseguenze per la fauna, che spesso li ingerisce scambiandoli per cibo, ma anche per l’uomo visto che questo materiale entra nella catena alimentare.
L’organizzazione, da sempre attiva nella lotta alla plastica e nella difesa dell’ambiente, ha avviato una nuova campagna rivolta ai Comuni costieri per introdurre ordinanze che vietino l’uso di questi ombrelloni inquinanti, invitando gli stabilimenti balneari a optare per soluzioni ecologiche e sostenibili. Parallelamente, Plastic Free ha lanciato una campagna informativa sui propri canali social e promosso una petizione per raccogliere il sostegno dei cittadini. L’obiettivo è costruire un fronte comune contro un tipo di inquinamento tanto subdolo quanto dannoso.


