VASTO – Una diffida per l’immediato trasferimento delle tartarughe in strutture idonee al loro accoglimento è stata inviata al comune di Vasto, alla polizia locale, ai carabinieri forestali, al servizio veterinario della Asl e al Cites di Pescara, da due associazioni.
Si tratta del Nucleo operativo ente tutela animali e ambiente (Noeeta) di Campobasso e del comando provinciale delle guardie ambientali Geav, rappresentate dall’avvocato Donatella Monaco. La diffida, con cui si chiede anche la bonifica ambientale dello specchio d’acqua che «presenta evidenti segni di putrefazione e di insalubrità»; la predisposizione di zone ombreggiate per il riparo degli animali unitamente alla erogazione giornaliera di cibo idoneo, in quantità sufficiente agli animali presenti. prende spunto dal recente episodio che ha avuto vasta eco sui social: sette anatroccoli divorati vivi dalle tartarughe del genere Trachemys scripta, una specie esotica invasiva.
Il raccapricciante spettacolo è avvenuto sotto gli occhi di tantissimi cittadini, ed è stato denunciato dalle guardie ambientali Geav che attraverso il loro comandante provinciale Marco Cannarsa chiedono da anni di trasferire le tartarughe in appositi centri di raccolta come hanno già fatto altri comuni vicino Vasto, tra cui Termoli. In caso di assenza di provvedimenti verranno intraprese tutte le azioni civili e penali per la tutela e il benessere degli animali.
Nella diffida si fa anche presente che «attualmente vi è un’altra oca che sta covando le uova, i cui anatroccoli, in caso di mancato intervento tempestivo verranno anch’essi divorati dalle tartarughe».
Nei giorni scorsi la società Agriforest – che dal comune ha avuto in gestione la villa comunale – aveva assicurato dei percorsi separati per tartarughe e oche, oltre alla bonifica del laghetto, ma ad oggi la situazione è rimasta invariata. Se non peggiorata visto che nelle ultime ore Marco Cannarsa, comandante provinciale Geav, ha denunciato la presenza nel laghetto di «carcasse putride» e di piccioni sbranati davanti agli occhi dei bambini.