VASTO – Domenica 8 giugno 2025, alle 18:30, la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos a Vasto ospiterà l’incontro «L’Ulisse di Nicola D’Adamo – Rievocazione di un ricordo». L’evento prevede la presentazione della ricostruzione dell’opera pittorica «L’Ulisse dantesco», originariamente collocata nell’edificio della scuola media Raffaele Paolucci, recentemente demolito e in fase di ricostruzione.
La presentazione sarà condotta dal professor Orlando Raspa, docente d’arte presso la scuola media Paolucci, insieme a un gruppo di studenti coinvolti nel progetto di recupero e valorizzazione dell’opera. L’iniziativa, curata da Giuseppe Muzii, intende restituire visibilità a un dipinto che ha rappresentato un elemento significativo per la comunità scolastica e per la città.
Il sindaco di Vasto, Francesco Menna, ha sottolineato come «abbiamo la possibilità di apprezzare un’anteprima di quello che sarà il “nuovo Ulisse”. Si tratta di un dipinto che ha impreziosito un’ala dell’edificio della scuola media Paolucci, rimanendo nella memoria di numerose generazioni che hanno frequentato quelle aule e quei corridoi».
L’assessore ai Lavori Pubblici, Licia Fioravante, ha evidenziato che «l’Ulisse dantesco rivivrà nella nuova struttura, grazie al lavoro del professor Raspa e degli studenti coinvolti. Un progetto ambizioso che ora possiamo mostrare con orgoglio alla città. Il mio ringraziamento va ai ragazzi Antonio Danzi, Alice Scopa, Amira Sotbi, Carlotta Naglieri, Elisa Colantonio, Emma Pratesi, Lorena Centorami, Mariangela Botta e Matilde La Palombara, che hanno dedicato tempo e impegno sotto la guida del loro docente, una persona dalle spiccate capacità artistiche e grande umanità. Il dipinto dell’Ulisse sarà nuovamente parte della nuova scuola, in omaggio al suo autore Nicola D’Adamo».
L’assessore alla Cultura e al Turismo, Nicola Della Gatta, ha aggiunto come «la cultura si nutre di memoria e bellezza. L’opera di Nicola D’Adamo, reinterpretata con sensibilità e rigore dal professor Raspa e dai suoi studenti, è un esempio concreto di come l’arte possa continuare a vivere anche dopo la perdita del luogo fisico originario».
L’opera rimarrà esposta al pubblico presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos fino alla fine di giugno.
