PESCARA – La Regione Abruzzo ha aderito al ricorso d’urgenza che la Tua e il Comune di Pescara presenteranno al Consiglio di Stato, volto a richiedere un provvedimento monocratico per la sospensione dell’ordinanza emessa dal Tar di Pescara relativa ai bus elettrici lungo la Strada Parco.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha dichiarato che «la Regione aderisce al ricorso d’urgenza che la Tua e il Comune di Pescara presenteranno al Consiglio di Stato per richiedere un provvedimento monocratico di assoluta urgenza per sospendere l’ordinanza del Tar di Pescara sui bus elettrici lungo la Strada Parco».
Marsilio ha aggiunto: «Armati di santa pazienza confidiamo che anche in questa occasione il Consiglio di Stato chiarirà i dubbi che sistematicamente vengono messi in discussione nelle sentenze del Tar».
La questione riguarda un’ordinanza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Pescara che ha imposto una sospensione o limitazione del servizio di autobus elettrici lungo la Strada Parco, un’importante arteria della città. Tale provvedimento ha generato una reazione immediata da parte degli enti locali e dell’azienda di trasporto pubblico locale (Tua), che hanno deciso di presentare un ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato per chiedere la sospensione dell’ordinanza.
Il motivo principale del ricorso è la necessità di garantire la continuità di un servizio ritenuto innovativo e apprezzato dagli utenti, in grado di contribuire a una mobilità più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
La posizione opposta a quella di Regione Abruzzo, Comune di Pescara e TUA – sostenuta da comitati cittadini e associazioni ambientaliste – è fondata principalmente su motivazioni di tutela urbanistica, ambientale e legale della Strada Parco, un corridoio verde di circa 7 chilometri ricavato sul tracciato dell’ex ferrovia tra Pescara e Montesilvano, oggi riqualificato come area pedonale e ciclabile.
I principali argomenti dei ricorrenti contrari al progetto TUA:
- Tutela dell’uso attuale della Strada Parco
I cittadini e le associazioni che hanno presentato ricorso al TAR sostengono che l’area sia destinata da anni a mobilità dolce, attività sportive, pedonali e ciclabili, in un contesto urbano che la riconosce come parco lineare. L’introduzione del trasporto pubblico su gomma – seppur elettrico – verrebbe vista come una snaturazione di questa funzione. - Presunte violazioni urbanistiche e autorizzative
Secondo i ricorrenti, la realizzazione del tracciato per i filobus elettrici non rispetterebbe le norme urbanistiche e ambientali vigenti, in particolare per l’assenza (a loro dire) di autorizzazioni paesaggistiche e valutazioni ambientali adeguate. Il TAR, accogliendo in parte queste motivazioni, ha disposto la sospensione cautelare del servizio. - Sicurezza e impatto sociale
Vengono inoltre sollevate preoccupazioni sulla sicurezza di un tracciato promiscuo dove il transito di mezzi anche se elettrici potrebbe rappresentare un rischio per pedoni, ciclisti, bambini e anziani che frequentano quotidianamente la Strada Parco. - Critiche sul modello di mobilità
Alcuni contestano la visione progettuale, giudicandola obsoleta e in contrasto con i moderni indirizzi di mobilità sostenibile, che dovrebbero privilegiare micro-mobilità, trasporti integrati e rispetto delle aree verdi, senza riportare mezzi su gomma in un’area recuperata all’uso urbano.