L’AQUILA – La situazione della sanità pubblica in Abruzzo è al centro di una dura denuncia da parte del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Giorgio Fedele Taglieri, che segnala un progressivo deterioramento del sistema sanitario locale, in particolare nell’ambito della prevenzione e dell’assistenza territoriale. A preoccupare è il quadro tracciato dal monitoraggio 2023 del Ministero della Salute sui Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), in cui l’Abruzzo figura tra le poche regioni a non raggiungere la soglia di sufficienza, con gravi carenze soprattutto nella prevenzione collettiva.
Secondo Taglieri, le cause principali di questo declino risiedono nelle scelte politiche della Giunta regionale, guidata dal presidente Marco Marsilio. In particolare, viene contestata una progressiva riduzione del ruolo della sanità pubblica a vantaggio dell’espansione del settore privato. Un processo che, secondo il rappresentante pentastellato, avrebbe contribuito all’attuale crisi: ospedali depotenziati, distretti sanitari in difficoltà, carenze di personale e lunghe liste d’attesa.
I dati relativi agli screening oncologici sospesi durante la pandemia rappresentano un indicatore chiave della difficoltà del sistema regionale. Mentre molte altre regioni italiane sono riuscite a recuperarne la quasi totalità, l’Abruzzo si attesta solo al 64%, una delle percentuali più basse a livello nazionale. Una condizione che, secondo il consigliere M5S, riflette una visione politica distante dai bisogni reali della popolazione.
Taglieri evidenzia inoltre l’assenza di un codice di esenzione regionale per i test genetici BRCA1 e BRCA2, strumenti fondamentali nella prevenzione dei tumori al seno e alle ovaie. A differenza di altre regioni italiane — come Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Puglia — dove il codice D99 garantisce l’accesso gratuito agli esami, in Abruzzo i pazienti devono ancora sostenerne i costi. Un’assenza che, secondo il rappresentante del Movimento 5 Stelle, penalizza soprattutto le donne e le famiglie economicamente più fragili.
Altro punto critico è l’inattuazione della legge regionale approvata nel 2023 per il potenziamento degli screening e della consulenza genetica oncologica, una norma che, pur avendo ottenuto l’approvazione all’unanimità, risulta ancora priva di copertura finanziaria e senza alcun avvio operativo concreto.
Il quadro delineato si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà della sanità pubblica a livello nazionale, con risorse giudicate insufficienti e una prevenzione considerata marginale rispetto ad altre priorità. Il Movimento 5 Stelle sottolinea come le proposte per estendere gli screening salvavita e garantire l’esenzione per i test genetici siano state respinte in Parlamento, aggravando ulteriormente la situazione.
Taglieri conclude ribadendo la necessità di una visione politica orientata al rafforzamento del sistema pubblico, al rilancio della medicina territoriale e all’attuazione efficace delle norme già approvate, con un chiaro investimento nella prevenzione come strumento centrale per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.