ORTONA – Si è concluso ieri lo spoglio delle elezioni amministrative a Ortona, in provincia di Chieti. Il primo turno consegna un risultato netto: sarà ballottaggio tra due esponenti del centrodestra, Angelo Di Nardo e Nicola Fratino, che si affronteranno al secondo turno previsto tra due settimane. Escluso dal confronto finale il candidato del centrosinistra, Ilario Cocciola, sostenuto da una coalizione progressista. Di seguito, il commento di Cocciola:
«Ci abbiamo provato e, in parte, ci siamo riusciti. Questa tornata elettorale ci ha visto riportare alla città, dopo un lungo periodo di stasi, una proposta politica di centrosinistra. Un risultato tutt’altro che scontato, se consideriamo il punto di partenza: un terreno frammentato, disilluso, in parte disabitato. Eppure, insieme, siamo riusciti a costruire un progetto politico credibile, plurale e coerente».
«È questo il dato positivo che voglio rivendicare con orgoglio. Ma non basta. Perché la città ha scelto un’altra strada. Anche se divisa, la destra ha prevalso, e il nostro progetto – insieme alle nostre idee e proposte – è stato bocciato. Ne prendo atto con rispetto e con la consapevolezza che ogni voto, anche quando non ci premia, merita ascolto».
«Non sarò tra coloro che, pur sconfitti, fingono di aver vinto, continuando a narrare una realtà che non interessa più a nessuno. Questo atteggiamento lo lascio a chi crede ancora che si possa ingannare l’elettorato con formule vuote e autoreferenziali».
«Io riconosco la sconfitta. Numerica, politica e anche personale. Ho commesso errori, e sono pronto ad assumerne la piena responsabilità. Ma quegli errori sono solo miei. Per questo, voglio ringraziare di cuore tutte le persone che hanno scelto di candidarsi, di impegnarsi, di credere in un’idea diversa di Ortona. Un grazie sincero anche alle dirigenze dei partiti che hanno reso possibile questo progetto, e ai tanti militanti che si sono messi al lavoro con passione, contribuendo a delineare un campo largo, inclusivo, non litigioso, con confini chiari e valori condivisi».
«Poco mi interessa oggi la narrazione di chi ha scelto di restare fuori da questo percorso, appellandosi a giustificazioni che parlano più di opportunismo che di visione. Noi, a differenza di altri, ci siamo stati. E continueremo ad esserci. Ripartiamo da qui».