di Anna Bontempo
LANCIANO – Tegola giudiziaria per il presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe indagato per diffamazione ai danni di Patrizio D’Ercole, referente dell’associazione Acqua Nostra ed in passato amministratore dell’Isi, ente gestore del patrimonio delle reti idriche messo in liquidazione nel dicembre 2014.
Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, nel respingere la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero nell’ambito del procedimento penale avviato dalla Procura frentana a carico di Basterebbe ha disposto la restituzione degli atti al PM affinché formuli l’imputazione per il reato di diffamazione a mezza stampa. La vicenda risale al 2022 quando nel corso di una intervista televisiva rilasciata ad una emittente privata, Basterebbe fece delle affermazioni ritenute dal Gip diffamatorie e dirette a colpire D’Ercole nei confronti del quale persistono, secondo il giudice delle indagini preliminari, motivi di dissidio a causa delle iniziative messe in piedi dal Comitato Acqua Nostra sulla gestione delle risorse idriche.
La notizia dell’indagine a carico di Basterebbe si è diffusa proprio il giorno in cui sono in programma le elezioni per la scelta del nuovo consiglio d’amministrazione. Dopo tre mandati costellati da polemiche e critiche, Basterebbe non ha ottenuto il consenso necessario per una riconferma. La parola d’ordine è discontinuità. Due i nomi sul tavolo: Mario Paolini per il centrosinistra e Nicola Scaricaciottoli, ex sindaco di Paglieta per il centrodestra. A meno che, all’ultimo momento, non spunti una candidatura unitaria che metta d’accordo tutti i sindaci degli 87 comuni.