VASTO – Che ci fanno un ragazzo di 16 anni e un designer ventisettenne a capo di una startup tecnologica? Si chiama Jade Hosting ed è il progetto nato dalla collaborazione tra Adam Essemaali, studente del liceo delle Scienze Applicate di Vasto, e Alessandro Putzolu, designer e art director di Roma. Obiettivo: eliminare le barriere tecniche che separano le idee digitali dalla loro realizzazione online.
Una differenza d’età importante, che però non ha mai rappresentato un ostacolo. Anzi, semmai un punto di forza. «Ci siamo conosciuti su Discord, nei forum per sviluppatori. Lì ho incontrato un ingegnere che collabora con Alessandro, e da quel contatto è iniziato tutto» – racconta Adam. «Negli anni abbiamo lavorato a diversi progetti insieme, fino a decidere di creare qualcosa di nostro».
Quel “qualcosa” oggi ha un nome ben preciso: Jade Hosting, una piattaforma che consente di mettere online un progetto con un semplice drag & drop. Nessun terminale, nessun comando complicato, nessuna configurazione estenuante: basta trascinare i file nel browser e cliccare su “lancia”. E il sito è online.
«L’idea nasce da un problema concreto» spiega Adam. «Abbiamo a disposizione moltissimi strumenti di intelligenza artificiale che aiutano a scrivere codice, ma manca ancora una fase semplice e intuitiva per mandare questi progetti in produzione. Jade fa proprio questo: prende il codice e lo pubblica online in automatico, pur lasciando il controllo totale all’utente esperto».
Alessandro, da parte sua, ha curato l’identità visiva e il design dell’interfaccia: «L’esperienza utente era fondamentale. Dovevamo snellire al massimo il processo, senza sacrificare potenza. Volevamo che chiunque potesse usare la piattaforma, ma anche che uno sviluppatore avanzato potesse farci cose serie».
Un’alleanza tra generazioni (e visioni)
La distanza generazionale, invece di essere un limite, si è rivelata una risorsa. «Adam ha un approccio al codice più veloce e naturale, molto legato all’uso dell’intelligenza artificiale, che per me è più recente» – racconta Alessandro Putzolu. «In realtà ci completiamo. A volte mi sorprende quanto sia avanti nel modo di pensare al software».
Anche Essemaali riconosce il ruolo sempre più importante dell’AI, sia nello sviluppo che nell’educazione: «A scuola si inizia a parlarne, ma c’è ancora molta resistenza. L’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma va usato bene. Può aiutare a realizzare progetti, ma la creatività – quella vera – resta nelle mani dell’umano. Ed è proprio su questo equilibrio che puntiamo con Jade».
Il futuro? È già online
Il progetto ha già un MVP funzionante, un sito attivo e una waitlist aperta per chi vuole testare in anteprima la piattaforma. «Ora cerchiamo fondi e partner per crescere» spiegano i due founder. «Siamo aperti al confronto e pronti a portare Jade Hosting al prossimo livello».
Per una startup nata da un’intuizione tra le righe di un forum, il futuro sembra già scritto. O meglio: hostato.
Per saperne di più: https://jadehosting.app