CHIETI – Una sessantina di lavoratori della Asl 02 rischia il licenziamento se entro il 27 maggio non verrà rinnovato il contratto o concessa una deroga. A denunciarlo è Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale dell’Abruzzo, che accende i riflettori sulla situazione del personale ausiliario in servizio presso l’azienda sanitaria.
«Il personale ha già ricevuto le lettere di licenziamento – afferma Taglieri – e se non verranno presi provvedimenti, decine di famiglie perderanno un reddito fondamentale in un contesto segnato da crisi economica e inflazione. Ancora una volta la logica degli appalti multimilionari produce precarietà e lavoro povero, mentre il prezzo più alto lo pagano i lavoratori e i cittadini».
Secondo il consigliere regionale, si tratta dell’ennesimo episodio di una gestione della sanità pubblica condotta al ribasso. «Non è la prima volta che il personale ausiliario viene penalizzato – sottolinea –. Negli anni ha già subito tagli alle ore, riduzioni salariali e continue riorganizzazioni, tutte a senso unico e sempre a danno dei più deboli».
Taglieri evidenzia come il mancato rinnovo contrattuale avrebbe ripercussioni dirette sull’intera catena dei servizi sanitari. «Senza ausiliari, gli OSS dovranno coprire mansioni aggiuntive, e gli infermieri finiranno per sostituire gli OSS. Il risultato sarà un caos organizzativo, un demansionamento professionale diffuso, disservizi ai pazienti e, come accaduto in passato, contenziosi legali con ulteriore dispendio di risorse pubbliche».
Il Movimento 5 Stelle chiede «la sospensione immediata di ogni procedura di licenziamento e la proroga dei contratti in essere, in attesa di una riorganizzazione vera, seria e condivisa».
«L’Abruzzo vive il paradosso di una sanità che non funziona e produce deficit – conclude Taglieri –. I margini di miglioramento esistono, ma la destra abruzzese si limita a soluzioni tampone che peggiorano la situazione. Non accetteremo che si continui a tagliare sulla pelle dei lavoratori e sulla qualità dei servizi. La sanità è un diritto, non un costo da abbattere».