SAN GIOVANNI TEATINO – Dopo la semifinale del campionato provinciale Under 17, disputata giovedì 1 maggio presso il campo comunale di Gissi tra Unione Sportiva Gissi e A.S.D. SAMBUCETO CALCIO, si sono verificati alcuni episodi di violenza culminati in un’aggressione fisica al genitore di un giocatore.
Secondo quanto denunciato dal Sambuceto Calcio, già durante l’incontro «tifosi appartenenti alla società di calcio Unione Sportiva Gissi inveivano contro l’arbitro, il portiere e la tifoseria del Sambuceto composta dai genitori dei ragazzi che giocavano. Un comportamento intimidatorio che ha contribuito a creare un clima ostile in una partita che, va ricordato, vedeva in campo ragazzi di soli 16 anni. Successivamente è scattata una caccia al tifoso avversario, che è culminato con un agguato con aggressione a danno di un genitore di un ragazzo del Sambuceto calcio. È stato grazie all’intervento di altre persone accorse sul posto – si legge ancora nel comunicato – che si è posto fine alla sconvolgente azione; comunque si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza che ha trasportato il genitore aggredito presso l’ospedale di Vasto, dove ha ricevuto le cure a seguito di ferite e traumi da aggressione, con una prognosi di 7 giorni»
La società di San Giovanni Teatino ha espresso con fermezza la propria posizione: «A.S.D. SAMBUCETO CALCIO condanna fermamente qualsiasi forma di violenza, nel caso specifico si riserva di attivare eventuali azioni penali a carico di personaggi che non hanno niente a che vedere con lo sport specie se si tratta di partite di ragazzi. Altresì si riserva di negare l’ingresso ai “tifosi” dell’Unione Sportiva Gissi in occasione della partita di ritorno che si giocherà presso la Cittadella dello sport di San Giovanni Teatino. Con profondo rammarico e delusione constatiamo che ancora una volta si parla di fatti di cronaca che nulla hanno a che vedere con il calcio giocato».
Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindaco di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente: «Ho appreso con grande dispiacere la notizia di un grave episodio che si sarebbe verificato durante e dopo la semifinale del campionato provinciale Under 17, disputata il primo maggio a Gissi. Quanto è accaduto è incompatibile con i valori dello sport e del vivere civile. Nel leggere che un genitore della squadra ospite sarebbe stato addirittura aggredito fisicamente e trasportato in ospedale, non posso che esprimere la mia più ferma condanna per qualunque forma di violenza, dentro e fuori dai campi da gioco. Il calcio, soprattutto quello giovanile, dev’essere un luogo di crescita, rispetto e confronto sano, non un’arena dove scaricare rabbia e frustrazioni. I nostri ragazzi meritano adulti all’altezza del loro entusiasmo e della loro passione. Mi unisco quindi alla condanna già espressa dalle società sportive e auspico che venga fatta piena luce su quanto accaduto, affinché simili episodi non si ripetano più. Lo sport non deve mai essere terreno di scontro, ma palestra di valori. E i toni della competizione devono restare sempre nei limiti del rispetto reciproco».