VASTO – In occasione della Festa dei Lavoratori, abbiamo contattato Silvio Calice, Direttore Regionale della CNA Abruzzo, per comprendere meglio lo stato del mondo del lavoro nella nostra regione.
In Abruzzo, come in molte altre regioni italiane, l’artigianato e le microimprese costituiscono l’ossatura del sistema economico, un settore che, nonostante le difficoltà, continua a rappresentare una risorsa fondamentale non solo per la crescita economica, ma anche per il mantenimento dell’identità culturale e sociale del territorio. Oggi più che mai, la CNA si trova a dover affrontare sfide complesse legate al ricambio generazionale, alla digitalizzazione, al cambiamento delle dinamiche di mercato e alla necessità di sostenere i giovani imprenditori, che rappresentano il futuro del settore.
Silvio Calice, quali sono le principali sfide del mondo del lavoro in Abruzzo oggi?
«In Abruzzo, l’artigianato e le microimprese costituiscono l’ossatura del sistema economico regionale. Stiamo parlando di circa 35.000 imprese artigiane registrate, che rappresentano oltre il 20% del totale delle aziende abruzzesi. Di queste, più del 95% ha meno di 10 addetti: sono imprese a conduzione familiare, laboratori, officine, botteghe. Sono piccole solo nella dimensione, ma grandi per impatto economico, sociale e culturale. Negli ultimi anni, purtroppo, abbiamo visto un calo significativo: in cinque anni si sono perse quasi 2.800 imprese artigiane nella regione Abruzzo equivalente a oltre 10mila addetti. È un dato che preoccupa. Non è il sintomo di un settore in declino, ma di un comparto che ha bisogno di essere sostenuto nella transizione. E qui entra in gioco il tema dei giovani. Perché oggi un giovane dovrebbe scegliere di entrare nel mondo dell’artigianato? Per almeno tre ragioni. C’è lavoro. Oggi il 59,6% delle figure richieste nel settore artigiano è di difficile reperimento. Significa che le imprese cercano manodopera qualificata e non la trovano. Dunque chi si forma, trova lavoro. C’è margine per diventare imprenditori. L’artigianato è uno dei pochi settori dove è ancora possibile mettersi in proprio con investimenti contenuti, grazie anche alle nuove tecnologie che abbassano i costi di ingresso: stampa 3D, e-commerce, strumenti digitali, reti di coworking. Anche l’influencer e lo youtuber sono artigiani. C’è valore. Oggi più che mai c’è una domanda crescente di prodotti autentici, locali, sostenibili. I giovani che sanno coniugare il “saper fare” artigiano con il linguaggio contemporaneo — design, brand, storytelling, sostenibilità — possono ritagliarsi nicchie di mercato anche a livello internazionale».
Come risponde la CNA a queste sfide?
«La nostra priorità è proprio questa: trasformare una crisi di ricambio generazionale in una grande opportunità per i giovani. Per farlo bisogna lavorare su tre livelli: formazione, orientamento e consulenza.
Favorendo l’ingresso nelle aziende, mostrando con esempi concreti che un laboratorio può diventare un’azienda moderna. Con la nostra agenzia formativa ECIPA Abruzzo promuoviamo percorsi di formazione, aggiornamento professionale che uniscono sapere e saper fare. Su tutti i territori siamo in grado di fornire supporto all’inserimento occupazione, orientamento, ma anche consulenza per l’avvio di nuova iniziativa imprenditoriali con l’accesso ai servizi di adempimento e obbligatori e accesso al credito con UNICO, uno dei più grandi confidi italiani. A maggio partirà il nostro percorso di orientamento chiamato Maggio formativo, volto a far conoscere l’offerta formativa e consulenziale del sistema CNA Abruzzo.
Un giovane che ha un’idea e vuole avviare un’attività artigiana trova in CNA una guida concreta: assistenza per aprire l’impresa, accesso al microcredito, supporto nella scrittura dei progetti per i bandi. Ma anche formazione su come si comunica, come si vende online, come si costruisce una reputazione d’impresa.
Reti e visibilità. Lavoriamo per creare reti tra imprese giovani e affermate, tra botteghe e scuole, tra territori e mercati. Attraverso eventi, iniziative pubbliche, supportiamo il processo di crescita delle nostre imprese e le aiutiamo le nuove imprese a farsi conoscere e a raccontare la loro identità.
È bene lanciare un messaggio chiaro: l’artigianato non è finito ma sta cambiando. E chi lo abbraccia con spirito innovativo può diventare protagonista della nuova economia.
Ecco proviamo ad immaginare un Abruzzo in cui i giovani tornano nei borghi per aprire laboratori artigiani tecnologicamente avanzati, legati alle eccellenze locali: tessile, ceramica, enogastronomia, meccanica. Immaginiamo filiere corte, cooperative di giovani artigiani digitali, dove facciamo convivere tradizione e innovazione.
Con un adeguato sostegno pubblico — credito agevolato, incentivi all’assunzione, formazione tecnica — e una cultura che valorizzi il lavoro manuale qualificato, possiamo riportare i giovani a scommettere sul proprio talento, sul proprio territorio, sui propri sogni realizzabili attraverso l’avvio di un lavoro in proprio. In fondo, non si tratta solo di salvare un settore. Si tratta di costruire un modello di sviluppo più umano, più sostenibile, più inclusivo. Le micro imprese e l’artigianato possono dare prestigio e rappresentare la chiave».
Giovani e lavoro: qual è la situazione in Abruzzo?
«La situazione dei giovani nel mercato del lavoro abruzzese presenta luci e ombre. Da un lato, il tasso di occupazione in Abruzzo ha raggiunto il 61,2% nel 2024, il livello più alto mai registrato nella regione, con oltre 508 mila lavoratori attivi. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso dal 8,3% del 2023 al 7,2% nel 2024, con punte di calo fino al 5,2% nel quadrimestre più recente, ben al di sotto della media nazionale. I giovani restano quindi una fascia particolarmente delicata. In Abruzzo, il fenomeno dei NEET – cioè i giovani che non studiano e non lavorano – è ancora significativo, anche se in diminuzione. La Regione ha investito risorse importanti per progetti di formazione, tirocini e incentivi all’assunzione rivolti proprio ai giovani. Tra le misure più rilevanti c’è la riforma del tirocinio extracurricolare, con un aumento dell’indennità mensile da 600 a 800 euro, oltre a iniziative specifiche per i giovani più fragili e per il rafforzamento dei Centri per l’Impiego, che stanno diventando più efficaci nel supportare i giovani nel loro percorso di inserimento lavorativo
Per quanto riguarda i giovani, la nostra indagine evidenzia un atteggiamento più ottimista rispetto alla media, segno che la nuova generazione di imprenditori è pronta a cogliere le sfide del mercato con spirito innovativo e resilienza. Ma il ricambio generazionale nelle imprese familiari resta un tema cruciale, con ostacoli culturali e di supporto che dobbiamo superare per garantire continuità e sviluppo.
Un elemento fondamentale per il futuro del lavoro in Abruzzo è rappresentato dalle start up e dalle nuove iniziative imprenditoriali. La CNA sostiene con forza questi progetti innovativi, che possono generare nuova occupazione e contribuire alla diversificazione economica della regione. Nonostante questo, è necessario un maggior sostegno istituzionale. Noi chiediamo alla Regione Abruzzo di rimettere al centro la concertazione con le associazioni di categoria, per costruire insieme politiche efficaci che favoriscano l’accesso al credito, la formazione, l’innovazione digitale e la transizione digitale, generazionale e ambientale. Solo così potremo sostenere concretamente i giovani imprenditori e le micro imprese, che sono la linfa vitale del nostro territorio. In sintesi, il lavoro in Abruzzo deve guardare al futuro con una visione che integri tradizione e innovazione, valorizzando i giovani, sostenendo le start up e rafforzando il dialogo tra istituzioni e imprese. La CNA Abruzzo è pronta a fare la sua parte come interlocutore affidabile e propositivo per costruire un’economia più solida e inclusiva».
Quale messaggio desidera lanciare ai giovani abruzzesi che intendono avviare un’impresa o aprire una propria attività?
«Oggi più che mai, il lavoro è speranza e opportunità, ma richiede coraggio, innovazione e una forte capacità di adattamento. L’Abruzzo, come il resto del Paese e dell’Europa, affronta sfide complesse legate alla rapida evoluzione tecnologica, alla trasformazione dei modelli di business e alla necessità di una cooperazione sempre più stretta tra imprese, istituzioni e università. Per questo, il successo di una nuova impresa dipende dalla capacità di innovare non solo nei prodotti o servizi, ma anche nel modo di pensare e lavorare, aprendosi al cambiamento continuo e alla formazione permanente. La Regione e le associazioni di categoria stanno lavorando per creare un ecosistema favorevole, con incentivi, percorsi di formazione e supporto all’innovazione, come dimostrano le iniziative per le startup e i giovani imprenditori. È fondamentale però che ogni giovane imprenditore sappia cogliere queste opportunità con spirito di responsabilità e visione a lungo termine. Inoltre, non bisogna dimenticare che il lavoro deve essere dignitoso, sicuro e inclusivo. La tutela dei diritti, la sicurezza sul lavoro e la valorizzazione delle competenze sono pilastri imprescindibili per costruire un’impresa solida e sostenibile. Il mio invito ai giovani abruzzesi è dunque di non temere le difficoltà, ma di affrontarle con determinazione, sfruttando le risorse messe a disposizione e puntando su innovazione, cooperazione e formazione continua. Solo così sarà possibile contribuire a un Abruzzo più forte, capace di crescere e di offrire nuove opportunità di lavoro e sviluppo. Buon Primo Maggio a tutti, con l’augurio che il lavoro sia sempre fonte di dignità, crescita e speranza per il nostro territorio».
