LANCIANO – Il Pronto Soccorso dell’ospedale Renzetti di Lanciano è stato teatro, nella notte tra sabato e domenica scorsi, di un’aggressione ai danni di un’infermiera e di un operatore socio sanitario.
Secondo una prima ricostruzione, un uomo, in evidente stato di alterazione, si sarebbe presentato presso il nosocomio chiedendo con insistenza notizie sulle condizioni di salute di una parente ricoverata. Invitato dall’infermiera ad accomodarsi nella sala d’attesa, l’uomo avrebbe improvvisamente perso il controllo, spintonando la donna e urlando frasi concitate. In suo aiuto è intervenuto un Oss, che sarebbe stato a sua volta aggredito fisicamente con pugni e spintoni. Solo l’intervento dei Carabinieri, allertati dal personale sanitario, ha permesso di riportare la calma e di bloccare l’aggressore.
In seguito all’accaduto FP Cgil Medici ha fatto sapere: «Come Organizzazione Sindacale in seguito all’aggressione avvenuta nella notte tra sabato e domenica del 27 Aprile, l’ennesima aggressione ai danni del personale del pronto soccorso di Lanciano, portiamo l’attenzione su quella che diventa una condizione non più accettabile a cui va posto rimedio. Occorrono interventi che tutelano attivamente e fattivamente il personale interessato con l’applicazione di norme e leggi finalizzate allo scopo, telecamere funzionanti e correttamente manutenute, posto fisso di polizia all’interno del Presidio ospedaliero. Invitiamo la ASL ad acquisire gli elementi e valutare quanto accaduto. Carichi di lavoro, sovraffollamento nei PS e continue aggressioni non possono e non devono gravare sul personale in servizio, che deve essere posto nelle condizioni di poter svolgere la propria attività in serenità e sicurezza. La FP CGIL Medici e comparto esprimono solidarietà al personale interessato e chiedono alla Regione Abruzzo e alla ASL 02 di mettere a disposizione i dati sul numero degli eventi rilevati nell’ultimo anno e precedenti, quali provvedimenti ad oggi sono stati messi in atto e l procedure a disposizione, affinché il personale si senta tutelato nel svolgere il proprio lavoro».