FRANCAVILLA AL MARE – Francavilla al Mare si prepara a vivere giorni intensi di spiritualità, cultura e festa in onore di Santa Liberata. Le celebrazioni prenderanno il via lunedì 28 aprile dalle 19 con la tradizionale Santa Messa solenne, per poi culminare giovedì 1° maggio con la suggestiva processione e il concerto del celebre cantautore Amedeo Minghi, evento attesissimo che chiuderà la serata dalle 21.
Un momento particolarmente significativo sarà mercoledì 30 aprile alle 17:30, quando verrà inaugurato e benedetto il nuovo dipinto su tela di due metri di altezza «Entrata di Cristo a Gerusalemme», realizzato dalla nota artista savonese Tiziana Tardito. Alla cerimonia prenderanno parte le autorità locali e il critico d’arte Giorgio Gregorio Grasso.
Tiziana Tardito, classe 1956, è una figura di spicco nel panorama artistico italiano. Vincitrice del suo primo premio internazionale di pittura all’età di soli undici anni, ha esposto in numerosi contesti di prestigio, tra cui il Museo Michetti di Francavilla, dove lo scorso anno ha conosciuto don Stefano Ricci, parroco della chiesa di Santa Liberata. Fondatrice della corrente pittorica del «Realismo Emozionale», l’artista porta a Francavilla un’opera intensa e originale, che propone una visione intima e inedita dell’episodio dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
La scena raffigurata nella tela non si limita al momento trionfale, ma ne mostra il «dietro le quinte», ovvero la preparazione e la reazione della gente all’arrivo del Messia. Gesù è rappresentato mentre rivolge lo sguardo verso l’alto, in un gesto carico di fede e spiritualità. L’opera nasce anche da un sentimento personale di gratitudine dell’artista verso Dio, a seguito di una guarigione che ha toccato profondamente la sua vita.
La scelta di rappresentare proprio questo episodio non è casuale: la Domenica delle Palme, infatti, è particolarmente sentita dalla comunità francavillese, e l’opera intende rinnovare un messaggio di fede attuale, universale e profondamente umano. La festa di Santa Liberata si conferma dunque come un appuntamento imperdibile per l’intera comunità, unendo devozione, arte e spettacolo in un ricco programma che saprà coinvolgere e ispirare cittadini e visitatori.
«La chiesa si impreziosisce oggi di una nuova opera, donata con grande generosità. Ringrazio di cuore l’artista per questo gesto di condivisione che unisce arte e fede, e che arricchisce tutta la nostra comunità. Si respira un grande fermento in città per l’imminente festa di Santa Liberata, un appuntamento molto sentito da tutti i cittadini di Francavilla, in particolare dai nostri pescatori e dalla marineria. La suggestiva processione dal mare, attesa ogni anno con emozione, è uno dei momenti più intensi della nostra tradizione. Un sentito ringraziamento va al Comitato festa di Santa Liberata, che con impegno e dedizione cura ogni dettaglio dell’organizzazione, dalla processione alla festa nel piazzale antistante la chiesa, capace di radunare un pubblico numeroso e partecipe. Quest’anno, inoltre, avremo il piacere di ospitare il grande concerto di Amedeo Minghi, che precede l’inizio della stagione estiva, regalando a tutti noi una serata di emozioni e musica», ha commentato il sindaco Luisa Russo.
«Ringrazio l’artista di questa pregevole opera che arricchirà la nostra chiesa, aiuterà a riflettere e ad entrare nel grande mistero della passione di Gesù e di come oggi noi possiamo trasmettere la fede alle nuove generazioni. Sono grato, assieme a tutta la comunità, di questo dono che abbellirà la chiesa di Santa Liberata che in questi anni si è già arricchita di tante opere di grande spessore artistico e di rinnovata bellezza per gli arredi sacri. La festa di quest’anno cade nell’evento gioioso del Giubileo dedicato alla speranza. Ci auguriamo che sia capace di ridare speranza ad ogni famiglia della nostra comunità e, soprattutto, la speranza al mondo intero che possa ritrovare vie di pace e giustizia per cui tanto ha combattuto anche l’amato Papa Francesco, che porteremo sempre nel nostro cuore per il suo grande insegnamento fatto, non tanto con le parole, ma con la testimonianza della vita», ha detto don Stefano Ricci.