ABRUZZO – La rete viaria secondaria abruzzese rischia di pagare un prezzo molto alto. La Conferenza Stato-Regioni ha infatti approvato il riparto dei tagli alle Province e alle Città Metropolitane previsti per il triennio 2025-2027. Una decisione che, secondo l’Associazione Autonomie Locali Italiane (ALI) Abruzzo, avrà pesanti ripercussioni sul territorio regionale.
A lanciare l’allarme è Angelo Radica, presidente della sezione abruzzese di ALI, nonché sindaco di Tollo e consigliere provinciale a Chieti: «La Conferenza Stato Regioni ha approvato il riparto dei tagli alle Province e alle Città Metropolitane per la rete viaria locale. Solo nel triennio che va dal 2025 al 2027, alla Provincia di Pescara saranno tagliati oltre 24 milioni, per quella di Chieti il taglio supera i 5,8 milioni, mentre a Teramo ci saranno a disposizione 15,8 milioni in meno. L’Aquila è l’unica Provincia ad essere graziata».
Radica esprime amarezza per quella che definisce una nuova penalizzazione per gli enti locali abruzzesi: «Siamo davvero frustrati nel dover essere qui a denunciare gli ennesimi tagli sulla carne viva dei nostri territori. Questi contributi sono essenziali per il mantenimento e il miglioramento delle infrastrutture locali, che svolgono un ruolo cruciale nella mobilità e nella sicurezza dei cittadini, in particolare in considerazione del fatto che le Province gestiscono molta della viabilità secondaria, essenziale per i collegamenti tra i paesi in un territorio sparso come quello abruzzese».
Il presidente di ALI Abruzzo ricorda come questi fondi rappresentino un elemento chiave per garantire la sicurezza stradale e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture, già oggi in molte zone in condizioni critiche: «La riduzione di questi fondi mette a rischio la manutenzione delle strade e delle infrastrutture di collegamento, in un momento in cui la qualità della rete viaria è già un tema di grande rilevanza per molte aree del Paese, compreso naturalmente l’Abruzzo».
Radica sottolinea infine come i tagli previsti siano solo l’ultimo tassello di un quadro più ampio di difficoltà per le amministrazioni locali, aggravato anche dalle scadenze imposte dal Pnrr: «Sebbene gli enti siano ancora impegnati nella realizzazione degli interventi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con scadenza fissata per il 2026, i tagli alle risorse disponibili per gli anni successivi pongono interrogativi sulla sostenibilità delle finanze locali. I fondi che una volta garantivano risorse costanti per interventi di manutenzione, sicurezza e piccole opere, ora sono destinati a scomparire o essere drasticamente ridotti. Le Province subiranno forti riduzioni, in particolare per quanto riguarda i fondi destinati alla rete viaria locale. Tra il 2025 e il 2029 sono previsti tagli complessivi nel Paese per circa 295 milioni di euro».