ORTONA – Un grave episodio di violenza ha turbato la mattinata di oggi nel corso di un incontro sindacale presso la sede della società Aquila SpA, azienda attiva nel settore della vigilanza privata e titolare di importanti appalti pubblici e privati. A farne le spese è stato Andrea Frasca, segretario della FILCAMS CGIL della provincia dell’Aquila, che – secondo quanto denunciato dalla CGIL – sarebbe stato oggetto prima di un’aggressione verbale e poi fisica, con l’intento di impedirgli di parlare.
Il fatto si è verificato poco prima dell’inizio di un incontro ufficiale tra la dirigenza della società e i rappresentanti sindacali. Frasca si trovava in azienda insieme a un delegato della CGIL, pronto a prendere parte alla riunione. In quel frangente, però, qualcuno avrebbe tentato di farlo tacere con toni minacciosi:
«Affinché rimanesse in silenzio e non proferisse parola» – si legge nel comunicato del sindacato – sarebbe stata esercitata una forte pressione verbale su Frasca.
Alla violenza verbale sarebbe poi seguita un’aggressione fisica: «Il Segretario della FILCAMS CGIL […] è stato violentemente allontanato dall’azienda, con un atteggiamento apertamente intimidatorio, volto ad impedire al rappresentante sindacale di parlare, culminato addirittura con un’aggressione fisica».
L’episodio ha suscitato sconcerto e rabbia tra i rappresentanti della CGIL, che denunciano un clima di crescente ostilità nei confronti del sindacato e delle sue funzioni di rappresentanza e tutela dei lavoratori. «Siamo, infatti, di fronte ad un inammissibile caso di violenza, e ancor prima di indisponibilità al dialogo con l’organizzazione sindacale e, quindi, con i lavoratori e con le lavoratrici».
Il sindacato fa sapere che sta valutando tutte le azioni da intraprendere per tutelare non solo Andrea Frasca, ma anche il diritto stesso al confronto democratico nei luoghi di lavoro. «Per il ruolo che la CGIL esercita a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici, a difesa dei loro diritti, è necessario evidenziare che nessuna aggressione e nessuna minaccia potranno mai impedirci di parlare e di dar voce a tutte e a tutti coloro che rappresentiamo».
Infine, un appello alle istituzioni e alle forze democratiche: «Tantomeno, intendiamo rimanere in silenzio di fronte ad un fatto di tale gravità, ritenendo, di contro, necessaria una risposta ferma da parte di tutte le forze democratiche chiamate, oggi, a fare quadrato con il sindacato, a tutela del diritto al lavoro e al salario e del confronto democratico nei luoghi di lavoro».
Sulla vicenda potrebbero ora intervenire anche le autorità competenti. L’episodio potrebbe avere conseguenze giudiziarie e solleva interrogativi inquietanti sul clima nei rapporti tra aziende e rappresentanza sindacale in Abruzzo.