VASTO – Il Lunedì dell’Angelo, o più semplicemente Pasquetta, in Abruzzo è molto più di un giorno di festa dopo la Pasqua. È una vera e propria tradizione che coinvolge famiglie, gruppi di amici e intere comunità. Con l’arrivo della primavera, la regione si anima: si parte per le classiche scampagnate, si apparecchia all’aperto, si condivide il pranzo e si approfitta della giornata per stare insieme nella natura.
Le mete preferite sono tante e variegate: chi sceglie le colline tranquille dell’interno, chi si sposta verso la montagna, magari nei pressi di un eremo, e chi resta vicino alla costa, approfittando del mare. Ogni zona ha i suoi luoghi “di tradizione” dove tornare anno dopo anno. In molti casi, si tratta di aree verdi attrezzate o semplici radure raggiunte con una passeggiata. L’importante è stare fuori, respirare aria buona e godersi il tempo in compagnia.
Al centro di tutto c’è, ovviamente, il cibo. I cestini si riempiono di piatti semplici ma gustosi: frittate con le erbe di campo, agnello arrosto, formaggi, pane casereccio, salumi locali. Non mancano mai i dolci tipici come la pizza dolce o le ciambelle fatte in casa e gli immancabili arrosticini. Spesso si porta con sé ciò che è avanzato dal pranzo di Pasqua, trasformandolo in un banchetto rustico da consumare sull’erba.
Ma la Pasquetta non è solo cibo e relax. C’è anche un forte legame con la spiritualità popolare. Il nome “Lunedì dell’Angelo” fa riferimento al momento evangelico in cui un angelo annuncia alle donne la resurrezione di Gesù. In alcuni borghi abruzzesi, questa ricorrenza è ancora celebrata con messe all’aperto o piccoli riti religiosi campestri, spesso nei pressi di santuari o luoghi simbolici.
In Abruzzo, la Pasquetta è anche occasione per rafforzare i legami sociali. È facile vedere famiglie riunite con amici e vicini, bambini che giocano nei prati, anziani che raccontano aneddoti legati alle “Pasquette di una volta”. C’è un’atmosfera semplice e genuina, che sa di casa e tradizione.
Insomma, il Lunedì dell’Angelo in Abruzzo è un momento che riesce a tenere insieme memoria, condivisione e natura. Una giornata per rallentare, tornare alle cose essenziali e godersi un pezzo di territorio con chi si ha accanto. Anche per questo, anno dopo anno, è una festa che non perde mai il suo significato.