TERAMO – Sarà eseguita domani, sabato 19 aprile, l’autopsia sul corpo di Martino Caldarelli, il 48enne originario di Isola del Gran Sasso, brutalmente ucciso e ritrovato senza vita nell’invaso artificiale Branella, situato nel territorio di Sant’Omero, in provincia di Teramo. Il ritrovamento del cadavere è avvenuto grazie alle indicazioni fornite da Alessia Di Pancrazio, 26 anni, arrestata insieme al compagno Andrea Cardelli, 41 anni, entrambi accusati di omicidio, rapina e occultamento di cadavere.
La dinamica dell’omicidio
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la coppia avrebbe attirato Caldarelli nella loro abitazione a Corropoli con la promessa di un incontro intimo, sfruttando una conoscenza pregressa tra la vittima e Di Pancrazio. Una volta giunto nell’appartamento, Caldarelli sarebbe stato aggredito da Cardelli, con l’intento di rapinarlo. La situazione sarebbe degenerata in una violenta colluttazione, culminata con l’accoltellamento della vittima, principalmente alla gola, che ne ha causato la morte.
Successivamente, i due avrebbero trasportato il corpo utilizzando una carriola, caricandolo sulla Fiat Panda rossa di Caldarelli, per poi abbandonarlo nel laghetto Branella, legato a un tronco nel tentativo di impedirne l’affioramento. Nei giorni seguenti, la coppia avrebbe cercato di disfarsi dell’auto della vittima, cambiandone colore e targa. Tuttavia, un incidente stradale e le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno permesso ai carabinieri di risalire ai responsabili.
Il profilo degli arrestati
Andrea Cardelli, originario di Corropoli, è un pregiudicato con precedenti per reati contro il patrimonio. Alessia Di Pancrazio, 26enne di Giulianova, risiedeva a Montorio al Vomano. La loro relazione era iniziata da poco più di dieci giorni al momento del delitto. Durante l’interrogatorio, Di Pancrazio ha confessato il coinvolgimento nell’omicidio, fornendo dettagli utili al ritrovamento del corpo.
Le indagini in corso
Le autorità stanno approfondendo la possibilità che la coppia abbia tentato di adescare altre vittime con modalità simili. Il procuratore capo ha dichiarato che, sebbene manchino ancora alcuni dettagli, si è vicini a una completa ricostruzione dei fatti.
L’autopsia prevista per domani sarà fondamentale per chiarire ulteriormente le circostanze della morte di Martino Caldarelli e fornire elementi decisivi per il procedimento giudiziario a carico dei due imputati.