ITALIA – Dal 2008 a oggi, le retribuzioni contrattuali dei lavoratori metalmeccanici sono cresciute in media del 45%, a fronte di un’inflazione cumulata del 33% nello stesso periodo. Lo rende noto Federmeccanica, che ha diffuso i dati in occasione dell’ultimo aggiornamento congiunturale del settore.
Le cifre arrivano a pochi giorni dallo sciopero nazionale di 4 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm lo scorso 28 marzo, nell’ambito della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale, in scadenza a fine giugno. Secondo Federmeccanica, l’adesione complessiva allo sciopero è stata del 19,6%, con una partecipazione più alta nelle grandi imprese (24,1%) e più contenuta nelle PMI (17,5%).
Rivalutazione salariale e tenuta del contratto
«Negli ultimi 15 anni il contratto nazionale dei metalmeccanici ha garantito aumenti salariali reali, superiori al tasso d’inflazione», afferma Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica. «Questo è stato possibile grazie a un meccanismo di adeguamento dei minimi basato sull’indice IPCA, che ha funzionato ed è stato condiviso da tutte le parti sociali».
Il meccanismo IPCA al netto degli energetici importati, previsto dal rinnovo del 2021, continuerà ad aggiornare automaticamente i minimi salariali fino alla scadenza del contratto il 30 giugno 2024. Per il solo 2024, l’adeguamento è stato pari a 137 euro lordi per il livello C3, corrispondente al livello medio del settore.
La posizione sindacale: aumenti e diritti
Da parte sindacale, la piattaforma unitaria chiede un aumento a tre cifre e il rafforzamento delle tutele. «Abbiamo chiesto aumenti salariali superiori al 10% per difendere davvero il potere d’acquisto dei lavoratori, messo a dura prova dagli ultimi due anni di inflazione», ha dichiarato Roberto Benaglia, segretario generale della Fim-Cisl.
Più dura la Fiom-Cgil, che insiste anche su salute e sicurezza e riduzione dell’orario di lavoro: «Serve un cambiamento vero: salario, diritti, partecipazione. Non basta dire che gli aumenti ci sono stati: i lavoratori vedono quanto si riduce la spesa alla fine del mese», afferma la segretaria generale Francesca Re David.
Verso il rinnovo: confronto in arrivo
Il confronto tra le parti è atteso nelle prossime settimane. Federmeccanica ribadisce l’importanza di un contratto «equo e sostenibile» e invita a mantenere il dialogo su binari realistici. «Le imprese sono pronte a riconoscere il valore del lavoro, ma in un quadro di sostenibilità per tutta la filiera metalmeccanica, che è fatta anche di tante piccole e medie imprese», sottolinea ancora Franchi.
Il contratto nazionale dei metalmeccanici coinvolge oltre 1,6 milioni di lavoratori e rappresenta uno dei pilastri della contrattazione industriale italiana.