ABRUZZO – La tregua nella lunga guerra dei dazi tra Stati Uniti e Unione Europea rappresenta un segnale distensivo che restituisce fiducia anche all’economia abruzzese. Un nuovo studio del Centro studi di Confartigianato Chieti L’Aquila evidenzia come la regione sia tra le più esposte d’Italia rispetto alle dinamiche dell’export verso il mercato statunitense.
L’Abruzzo si colloca infatti al quarto posto nazionale per grado di esposizione sul mercato USA, con un rapporto tra esportazioni manifatturiere e valore aggiunto pari al 5%, superiore alla media italiana del 3,6%. A spiccare è soprattutto la provincia dell’Aquila, che con un valore del 15,1% si piazza al terzo posto in Italia, dopo Toscana ed Emilia-Romagna.
Secondo i dati aggiornati al 2024, l’export manifatturiero abruzzese verso gli Stati Uniti ha raggiunto quota 1.619 milioni di euro, con una crescita del +9,9% rispetto all’anno precedente. Un risultato in netta controtendenza rispetto alla media nazionale, che segna invece un calo del -3,6%.
Nel dettaglio territoriale, oltre all’Aquila con 1.132 milioni di euro di export e una variazione annuale del +9%, seguono Chieti (291 milioni di euro, +46,1%), Pescara (64 milioni, +33,2%) e Teramo, unica provincia in calo, con 131 milioni di euro e un significativo -29,6%.
A livello nazionale, l’Abruzzo si colloca dopo Toscana (8,7%), Emilia-Romagna (6,4%) e Friuli Venezia Giulia (6,0%). Gli Stati Uniti rappresentano oggi il secondo mercato del made in Italy dietro la Germania, con esportazioni che nel 2024 toccano i 64,7 miliardi di euro, pari al 10,4% del totale italiano.
«La moratoria dei dazi tra Stati Uniti e Unione Europea apre gli spazi per la negoziazione – commenta il presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo – ma, come abbiamo già detto in più occasioni, è fondamentale che le nostre imprese intensifichino gli sforzi per assicurare l’alta qualità delle produzioni, arma vincente che i mercati esteri, a partire da quello statunitense, sanno apprezzare e riconoscere».
Saraullo invita anche a non abbassare la guardia su scenari globali più ampi: «È necessario monitorare con attenzione anche la questione dei rapporti tra Usa e Cina, perché un’eventuale escalation dei dazi reciproci determinerebbe effetti significativi sull’economia mondiale. Dal canto nostro – conclude – continueremo a garantire supporto e strumenti alle aziende per cogliere le opportunità del mercato internazionale».