VASTO – In occasione della Domenica delle Palme, Don Domenico Spagnoli ha condiviso una riflessione sul significato liturgico e umano di questa giornata che segna l’inizio della Settimana Santa. La liturgia ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, acclamato dalla folla con grida di “Osanna”, ma anche il suo cammino verso la croce, preceduto da tradimenti, abbandoni e solitudine.
Tra esaltazione e rifiuto: la condizione umana
Don Spagnoli ha messo in evidenza la duplicità della folla che prima acclama Gesù come figlio di Davide e poco dopo lo condanna al grido di “Crocifiggilo”. Una dinamica che, secondo il sacerdote, rispecchia anche l’esperienza quotidiana di ogni persona: momenti in cui si è stimati e apprezzati, alternati ad altri di rifiuto e incomprensione. In questa alternanza, la vicenda di Cristo diventa specchio della condizione umana, abbracciando le storie di chi si sente solo, tradito o dimenticato.
L’amore come risposta
Nel momento più oscuro, durante l’ultima cena e fino alla croce, Gesù continua ad amare. Dona se stesso, giustifica chi lo uccide e apre le porte del paradiso a chi si affida a lui. “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” e “Ricordati di me quando sarai nel tuo regno” sono le parole che per Don Spagnoli sintetizzano la possibilità di trasformare il male in occasione di incontro con un amore più grande.
Il valore del dono e della fiducia
Gesù, pur rifiutato, non rifiuta nessuno. Il suo svuotamento – l’essere servo pur nella condizione divina – è per Don Spagnoli un esempio di come vivere relazioni autentiche: facendo spazio all’altro, si fa spazio a Dio. Solo così, afferma, si costruisce un futuro che non esclude nessuno, neanche quello eterno.
Costruire con Dio
Don Spagnoli ha concluso la sua riflessione invitando a confidare in un progetto più grande, ad alzare lo sguardo, a vivere anche il dolore in comunione con il Padre. Il messaggio centrale è che ogni esperienza, anche la più dura, può diventare preziosa se vissuta nell’ascolto e nella fiducia.
Buona domenica a tutti.