ABRUZZO – Lo Spazio Abruzzo, all’interno del Padiglione 12 del Vinitaly di Verona, è stato oggi il teatro dell’intervento del Sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega al Turismo, Daniele D’Amario, che ha rilanciato con forza il tema dell’enoturismo come leva strategica per lo sviluppo economico e la promozione del territorio.
«Tempo addietro – ha ricordato D’Amario – abbiamo anche organizzato un tavolo con tutte le cantine che cominciano ad approcciarsi a questo specifico settore. Ovviamente, è un segmento che va strutturato – ha spiegato – perché poi se è vero che c’è tanta voglia di fare esperienze in vigna o, in generale, in campagna, è altrettanto evidente che le cantine che vogliano fare enoturismo devono necessariamente organizzarsi anche per fare ospitalità».
Il sottosegretario ha poi sottolineato come alcune realtà locali abbiano già avviato un percorso virtuoso: «Alcune cantine hanno iniziato una sorta di microricettività, cominciando a solcare il cammino. Poi credo anche che l’enogastronomia sia un grande volano di attrazione sia per quanto riguarda il turismo che per la promozione territoriale e, rispetto a questo fenomeno, l’Abruzzo non ha niente da invidiare a nessun’altra regione».
Un’eccellenza, quella abruzzese, che si sta muovendo anche sul fronte digitale: «Non a caso – ha proseguito D’Amario – il Consorzio di Tutela dei Vini ha già realizzato un’app con la mappa delle cantine che fanno enoturismo e quindi anche ospitalità».
Tuttavia, il sottosegretario non ha mancato di evidenziare le criticità ancora da superare: «Poi, è evidente che spesso non tutte le aziende vitivinicole sono attrezzate per fare enoturismo, anche perché occorrono specifiche professionalità. Però – ha concluso D’Amario – ce ne sono alcune che si pongono già all’avanguardia in questo settore».
Il messaggio è chiaro: l’Abruzzo ha le potenzialità, le risorse e la visione per diventare un punto di riferimento nel panorama dell’enoturismo nazionale, ma la sfida sarà nella capacità del sistema produttivo di fare rete, investire in accoglienza e valorizzare un territorio già straordinariamente ricco di storia, sapori e autenticità.