ABRUZZO – Nel weekend dal 4 al 6 aprile, in occasione della Giornata Nazionale del Mare, prende il via la trentacinquesima edizione di Spiagge e Fondali Puliti, l’iniziativa di Legambiente per il monitoraggio e la rimozione dei rifiuti dalle coste italiane. Un appuntamento che, anno dopo anno, coinvolge centinaia di volontari tra cittadini, scuole, associazioni, aziende e amministrazioni locali.
Equipaggiati di guanti e pinze raccogli-rifiuti, i partecipanti si daranno appuntamento in diverse località d’Italia per restituire decoro alle spiagge. In Abruzzo, gli eventi inizieranno il 5 aprile alle 10 a Silvi, sulla spiaggia dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, e a Fossacesia Marina, presso il lido La Sirenella. Il 6 aprile alle 8:30 sarà la volta di Francavilla al Mare, sulla spiaggia antistante la Rotonda Michetti. Le attività proseguiranno poi nelle due settimane successive.
L’iniziativa non è solo un’azione concreta di pulizia, ma anche un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla crisi del marine litter, ovvero l’inquinamento marino causato dai rifiuti, in particolare quelli di plastica. Secondo i dati UNEP, ogni anno finiscono nei mari e nei fiumi tra i 19 e i 23 milioni di tonnellate di plastica, una cifra destinata a triplicare entro il 2040.
I risultati della nuova indagine Beach Litter 2025 di Legambiente parlano chiaro: nelle 63 spiagge monitorate in 13 regioni italiane sono stati raccolti e catalogati ben 56.168 rifiuti, con una media di 892 oggetti ogni 100 metri lineari. Di questi, il 77,9% è costituito da plastica, seguita da vetro e ceramica (8,3%), carta e cartone (4,3%), metalli (3,6%) e legno (2,4%). Tra gli oggetti più comuni spiccano i mozziconi di sigaretta, che rappresentano il 7,5% del totale, con una media di 7 ogni 10 metri di spiaggia. Anche i cotton fioc in plastica, messi al bando in Italia dal 2019, continuano a essere presenti, costituendo il 5,6% dei rifiuti censiti.
Nonostante la Direttiva SUP (Single Use Plastics) abbia vietato da tre anni i principali prodotti in plastica monouso, questi continuano a rappresentare il 40,5% dei rifiuti sulle spiagge. La normativa italiana, infatti, lascia ancora spazio a interpretazioni ambigue sul concetto di “riutilizzabile”, permettendo la vendita di prodotti etichettati come tali, ma di fatto destinati a un solo utilizzo.
«Da trentacinque anni Legambiente, grazie ai volontari e alle volontarie dei Circoli e alla collaborazione con associazioni, istituzioni, cittadini e imprese – dichiara Donatella Pavone, direttrice di Legambiente Abruzzo – realizza un importante lavoro di citizen science, raccogliendo, monitorando e classificando i rifiuti dispersi sulle nostre spiagge. Un’attività che ha anticipato e contribuito alla nascita dei monitoraggi istituzionali in Italia e nel Mediterraneo».
A ribadire l’importanza della riduzione dei prodotti usa e getta è anche Lorenzo Pardi, responsabile regionale del progetto Climate Justice 4 All: «Particolarmente importante è che tutti noi facciamo la nostra parte per ridurre l’utilizzo di prodotti usa e getta, la cui dispersione nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici degli ecosistemi marini. Ce lo chiede il mare, ma anche il nostro futuro».