di Anna Bontempo
MONTEODORISIO – «Sulla Sasi serve una svolta vera. È inaccettabile che Menna ricandidi Basterebbe dopo l’estate dell’emergenza idrica».
Catia Di Fabio, sindaca di Monteodorisio e consigliera provinciale di opposizione, interviene nel dibattito che si è aperto sul rinnovo del Cda della società che gestisce il servizio idrico, con una posizione netta che fa il paio con quella del collega di Villalfonsina, Mimmo Budano.
«È difficile comprendere e ancora più difficile accettare come, dopo un’estate segnata da una drammatica emergenza idrica in gran parte della provincia di Chieti, si possa anche solo immaginare la riconferma dell’attuale presidente della Sasi, Gianfranco Basterebbe», attacca Di Fabio, «a spingere per la sua ricandidatura è il presidente della Provincia, Francesco Menna, lo stesso che nei momenti più duri e critici per i nostri territori è rimasto silente e assente, incapace di esercitare il suo ruolo istituzionale. Oggi non solo non prende le distanze da chi ha gestito in modo discutibile una delle principali società pubbliche del nostro territorio, ma addirittura ne diventa il primo sponsor politico. La verità», prosegue la sindaca di Monteodorisio, «è che Menna non è solo sponsor di un nome, ma di un metodo, di un modo di fare che i cittadini conoscono bene e di cui pagano da anni il prezzo: scelte calate dall’alto, lontane dai bisogni reali dei territori, in continuità con una gestione della Sasi fatta di promesse non mantenute, di inefficienze, di assenza di visione. È nostro dovere ribadire con forza che serve una svolta vera, non operazioni di facciata, non ricicli politici, non riconferme dettate da logiche di appartenenza».
«La Sasi ha bisogno di un nuovo consiglio di amministrazione formato da persone competenti, autorevoli, libere da logiche spartitorie, capaci di affrontare le sfide della gestione dell’acqua pubblica con trasparenza e serietà. È questo il senso della proposta unitaria che arriva dal centrodestra, che ha scelto di dare voce ai territori, ai sindaci, ai cittadini, e non ai palazzi. Dopo ciò che è accaduto in questi anni, continuare a chiudere gli occhi di fronte ai disservizi sarebbe una colpa imperdonabile. È il momento del coraggio, della responsabilità e del cambiamento. Lo dobbiamo ai cittadini, ai sindaci, e alla dignità delle nostre istituzioni», conclude Di Fabio.