VASTO – Don Domenico Spagnoli, nella sua riflessione della seconda domenica di Quaresima, ci invita a soffermarci sulla bellezza nascosta che ci viene svelata attraverso la Trasfigurazione di Gesù. Il Vangelo di Luca, come ogni anno, ci presenta questo episodio straordinario, in cui Gesù sale sul monte per pregare e, mentre lo fa, il suo volto si trasfigura, mostrando la sua divinità. Accanto a lui appaiono Mosè ed Elia, testimoni della storia della salvezza, ma c’è un dettaglio significativo che non sfugge: Pietro, Giacomo e Giovanni, i tre discepoli più vicini a Gesù, sono addormentati. Questo particolare non è casuale, ma è una chiave di lettura che Don Domenico ci invita a cogliere con attenzione.
“Gesù sale sul monte per pregare e mentre prega si trasfigura, mentre gli altri, che dovrebbero pregare, si addormentano”. Questa scena ci fa riflettere sul fatto che, spesso, quando siamo chiamati ad affrontare le difficoltà, a cercare la luce in mezzo alle prove, la nostra prima reazione può essere quella di distrarci, di “dormire”, di non fermarci nel raccoglimento. In questi momenti, invece, la preghiera diventa fondamentale per riscoprire la bellezza e la forza che ci abitano, per accorgerci della presenza di Dio che ci accompagna.
Quando Pietro, Giacomo e Giovanni si svegliano, si trovano di fronte alla gloria di Gesù, che si trasfigura davanti ai loro occhi. È un’illuminazione che li scuote e che, come sottolinea Don Domenico, non solo riguarda quel momento, ma è una preparazione per il cammino che Gesù dovrà percorrere verso la passione, la sofferenza e la morte in croce. Tuttavia, proprio attraverso questo sacrificio, si aprirà la via della vita eterna, della bellezza che non tramonta mai.
Il messaggio che Don Domenico ci trasmette è profondo e invitante. Viviamo in una cultura che spesso enfatizza l’apparire, il mostrare ciò che siamo capaci di fare, ma questa ricerca di visibilità e di approvazione è fugace e fragile, esposta alla volubilità del giudizio degli altri. La vera bellezza, quella che non passa mai, è quella che nasce dalla scoperta di Dio che abita in noi, di quella luce che ci trasfigura quando accogliamo il suo amore.
“La bellezza che abita in noi” è il soffio di amore che ci rende capaci di affrontare le difficoltà con speranza. Anche quando Gesù, nel Getsemani, apparirà sfigurato e sofferente, sarà lì per incoraggiare i suoi discepoli e noi, a fidarci di quell’amore che non delude mai. La vera bellezza, quella che ci illumina e trasfigura, è quella che non si lascia sopraffare dal passare del tempo, ma che si radica nella nostra relazione con Dio.
Don Domenico ci invita a custodire questa bellezza interiore, a non lasciarla sfuggire, ma a nutrirla e a farla crescere. Solo così potremo affrontare le difficoltà con uno sguardo nuovo, sapendo che tutto passa, ma l’amore di Dio, la sua bellezza e la sua luce, rimangono per sempre.
Buona domenica a tutti.