VASTO – Don Domenico Spagnoli, durante la riflessione sulla prima domenica di Quaresima, ha approfondito il significato del cammino di fiducia che la liturgia di oggi ci invita a intraprendere. Il periodo quaresimale, che è iniziato con il rito delle ceneri, segna per i cristiani un tempo di penitenza, di riflessione sulla fragilità umana e sulla necessità di affidarsi a Dio. Secondo Don Domenico, le ceneri sul capo ci ricordano la nostra vulnerabilità e l’importanza di un affidamento completo a Dio, che, pur riconoscendo la nostra fragilità, non ci abbandona mai.
Il deserto come luogo di tentazione e prova
La relazione con Dio messa alla prova attraverso le difficoltà.
Il sacerdote ha poi evidenziato come, in questo cammino di fiducia, non si tratti di evitare la sofferenza, ma di affrontarla con una relazione profonda con Dio. Gesù, pieno dello Spirito Santo, viene mandato nel deserto per essere tentato. Don Domenico ha spiegato che essere pieni dello Spirito non significa sfuggire alle prove della vita, ma essere chiamati ad affrontare difficoltà, sofferenze e tentazioni. “Scegliere il bene”, ha affermato, “significa confrontarsi con un mondo ostile e con il nemico invisibile che cerca di separarci da Dio”. Il diavolo, infatti, come suggerisce l’etimologia del suo nome, è colui che divide, cercando di rompere la relazione tra il creatore e la sua creatura.
Le tentazioni di Gesù: dal pane alla gloria del potere
Le sfide quotidiane del cristiano nella lotta contro il male.
Don Domenico ha poi analizzato le tre tentazioni che Gesù affronta nel deserto. La prima tentazione riguarda il desiderio di sfuggire alla sofferenza, quando il diavolo propone a Gesù di trasformare le pietre in pane per sfamarsi. In questo gesto, il tentatore sfida Gesù a evitare la fame e il dolore, ma Gesù risponde citando la Scrittura: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Don Domenico ha sottolineato come la Quaresima sia un tempo privilegiato per nutrirsi della parola di Dio, che ci aiuta a rimanere saldi nella fede, anche nei momenti di difficoltà.
La seconda tentazione riguarda il potere. Gesù, portato dal diavolo su un alto tempio, viene tentato con la promessa di ricevere tutta la gloria dei regni del mondo, se solo si prostrasse al maligno. Don Domenico ha riflettuto sulla tentazione del potere, che riguarda ogni persona, anche nelle piccole cose quotidiane. “La tentazione di approfittare della propria posizione”, ha detto, “è un richiamo a esercitare il potere come servizio, non come dominio sugli altri”.
L’apparire e la vera fiducia in Dio
Il cristiano è chiamato a non cedere alla tentazione dell’apparenza.
Infine, la terza tentazione riguarda l’apparire. Il diavolo sfida Gesù a buttarsi giù dal pinnacolo del tempio, promettendogli che gli angeli lo avrebbero salvato. Don Domenico ha spiegato come questa tentazione ci parli del desiderio di apparire giusti o perfetti agli occhi degli altri, un desiderio che non porta a nulla di duraturo. La vera prova di fede è quella di affidarsi a Dio, senza cedere alla tentazione di mostrarsi migliori di ciò che si è realmente.
Un cammino di fiducia verso Dio
L’importanza dell’affidamento e della preghiera durante la Quaresima.
In conclusione, Don Domenico ha invitato tutti a vivere la Quaresima come un tempo di rinnovamento spirituale, in cui approfondire la propria relazione con Dio, riflettere sulle tentazioni quotidiane e rafforzare la fiducia in Lui. Il cammino di fiducia, ha sottolineato, è fatto di attese, di prove e di affidamento completo a Dio, che è l’unico in grado di nutrirci veramente e di condurci verso la vera libertà.