ABRUZZO – La Commissione Ambiente e Territorio della Regione Abruzzo ha discusso ieri il disegno di legge sull’individuazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di energia rinnovabile. Le forze di opposizione si sono astenute dal voto, in attesa di conoscere gli emendamenti proposti dalla maggioranza e le decisioni del Tar del Lazio sui ricorsi presentati in merito al decreto ministeriale sulle aree idonee, discusso lo scorso 5 febbraio.
La posizione dell’opposizione
Il vicepresidente della Commissione Antonio Di Marco e il capogruppo PD Silvio Paolucci hanno dichiarato che qualsiasi decisione dovrà basarsi sul contenuto finale della proposta, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente, in particolare nelle aree interne, evitando impatti negativi su colture, aree verdi e territori di pregio.
Sviluppo sostenibile e semplificazione
I rappresentanti del PD hanno evidenziato la necessità di un approccio equilibrato che coniughi la tutela ambientale con lo sviluppo sostenibile, attraverso insediamenti compatibili con i limiti normativi e con procedure amministrative semplificate ma rigorose. La posizione dell’opposizione mira a evitare l’effetto “omnibus” e a garantire obiettivi chiari e vincolanti per la regione.
Obiettivi e coinvolgimento delle comunità in Abruzzo
L’Abruzzo è chiamato a individuare le aree per l’installazione di impianti eolici, fotovoltaici e altre fonti rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere una produzione di 2.092 megawatt di energia rinnovabile entro il 2030. Di Marco e Paolucci hanno sottolineato l’importanza di coinvolgere le comunità locali e di monitorare costantemente gli impatti ambientali, paesaggistici e sociali, affinché le decisioni rispondano alle esigenze delle comunità, in particolare di quelle geograficamente svantaggiate, e agli interessi generali del territorio.