SAN SALVO – L’amministrazione comunale di San Salvo ha nuovamente inserito nel piano delle alienazioni dei beni disponibili la cosiddetta «Particella 18», un’area oggetto di variazioni che hanno sollevato dubbi e perplessità da parte dell’opposizione. La questione riguarda aspetti tecnici, politici e giuridici con potenziali ripercussioni sul futuro del territorio, in particolare sulla Marina di San Salvo e sulla Costa dei Trabocchi.
Il Segretario del Partito Democratico, Antonio Boschetti, ha evidenziato l’importanza della vicenda dichiarando: «Ci sono aspetti tecnici e politici oltre che giuridici che non possono restare sottaciuti e che meritano la dovuta riflessione. In ballo c’è il futuro di San Salvo, della nostra Marina e dell’intera Costa dei Trabocchi che parte proprio qui, dalla nostra città».
Uno dei punti centrali della questione è la possibile variante al piano regolatore, come sottolineato da Boschetti: «Nella proposta di delibera del Consiglio comunale, approvata da soli 8 consiglieri di maggioranza, c’è un aspetto che merita attenzione perché non è chiaro se siamo, o meno, di fronte a una variante al piano regolatore. Qualora fosse una variante, dal momento della pubblicazione sul Bura scatterebbero i 30 giorni per presentare le osservazioni da parte dei cittadini e dei soggetti terzi interessati. Solo dopo tale fase il deliberato tornerebbe in aula per l’approvazione definitiva o meno».
La Capogruppo del Partito Democratico, Emanuela Tascone, ha ribadito la contrarietà del gruppo di opposizione al progetto, spiegando che l’approvazione del piano permetterebbe la costruzione di grattacieli alti fino a 65 metri, pari a circa 22 piani, a 200 metri dall’arenile e a 300 metri dal Biotopo Costiero. «Non siamo contro l’edificabilità, ma contro una edificabilità altamente impattante e non compatibile con l’ambiente circostante. Un grattacielo, o più grattacieli, di 65 metri sarebbe un pugno nell’occhio per questo nostro territorio. Non abbiamo bisogno di nuove case, ma di strutture ricettive per il turismo e centri di educazione ambientale».
Anche la consigliera Michela Torricella ha espresso la sua preoccupazione, sottolineando che l’opposizione ha già avviato approfondimenti sul deliberato e si batterà affinché il progetto non trovi attuazione. «Tutto ciò poteva essere evitato se i consiglieri di maggioranza Di Toro, Lippis e Di Ninni si fossero uniti al nostro no. La loro astensione ha comunque evidenziato i limiti di questa amministrazione di destra che da tempo solleviamo».
Nel caso in cui la delibera venga confermata come variante, l’opposizione auspica il voto contrario dei tre consiglieri di maggioranza al momento del ritorno in aula. In caso contrario, verrà richiesta la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per chiedere la revoca della delibera.
«Ci batteremo contro la realizzazione di questo ecomostro che deturperebbe San Salvo, il nostro territorio e la Costa dei Trabocchi», concludono Boschetti, Tascone e Torricella. «L’amministrazione non può pensare di svendere il patrimonio ambientale per sopperire alla mancanza di fondi, specialmente ora che i fondi del PNRR sono terminati».