VASTO – C’è qualcosa di profondo nel calcio che non ti abbandona mai, anche quando gli anni passano e la carriera entra nella sua fase matura. E se c’è una testimonianza vivente di questa passione che non conosce fine, quella è sicuramente “Nando” Giuliano (44 anni il prossimo 15 settembre), che continua a divertirsi con lo stesso entusiasmo di un ragazzo alle prime armi.
La sua carriera professionistica, lunga e ricca di esperienze, si è conclusa da qualche anno, ma la passione lo ha portato a non smettere, a scendere ancora in campo. Da due stagioni, infatti, gioca nel campionato di Seconda Categoria.
Nel 2024, con il Vasto United, ha vinto il campionato. Quest’anno, con il Montalfano, si trova a un solo punto dai play off, a testimonianza che la sua esperienza e il suo spirito competitivo sono tutt’altro che scalfiti. La sfida è quella di un’altra stagione che, come la precedente, vede in Nando il motore che spinge i compagni a dare sempre di più, pur se in una categoria che non è quella dei riflettori e delle luci della ribalta.
Ma la sua motivazione più grande è un’altra, ben più intima. Per Nando Giuliano, il motivo per cui continua a giocare, dopo 27 campionati alle spalle, è il figlio Alessandro, con il quale condivide lo spogliatoio, il vero carburante per affrontare ogni allenamento, ogni partita, ogni difficoltà.
Non solo un’analisi del passato e del presente, ma anche uno sguardo al futuro del calcio vastese. A Zonalocale, l’ex difensore dello Spezia ha riflettuto sul movimento sportivo locale, in seguito alla proposta di Angelo Pollutri, che suggerisce la possibilità di una collaborazione tra diverse società del territorio per creare una sola squadra capofila.
«Non si può pensare che a Vasto ci siano più di tre scuole calcio – dichiara il difensore classe 1981. Penso che il settore giovanile sia la base fondamentale per costruire un futuro nel calcio, perché senza di esso, purtroppo, non si può andare da nessuna parte. Quello che voglio sottolineare è che il settore giovanile dovrebbe essere unito, con tutte le realtà che lavorano insieme, aiutandosi e collaborando per un obiettivo comune. Mi auguro sinceramente che prima o poi questa unione si realizzi».