ABRUZZO – Il deficit delle Aziende Sanitarie Locali abruzzesi per il 2024 ha raggiunto la cifra record di 200 milioni di euro, confermando le previsioni di una crisi finanziaria già annunciata nei mesi scorsi. A parlarne è il capogruppo del Partito Democratico, Silvio Paolucci. Secondo quanto riportato in una sua nota, il disavanzo, inizialmente nascosto, è stato ammesso solo dopo le elezioni regionali dello scorso anno. La tardiva approvazione dei piani finanziari delle quattro Asl, avvenuta solo a settembre, ha contribuito ad aggravare la situazione, rendendo impossibile il rispetto degli obiettivi di risanamento.
Tagli ai servizi e disagi per i cittadini
Le conseguenze di questa gestione si riflettono direttamente sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai cittadini. I tagli ai farmaci e ai dispositivi medici hanno reso difficile l’accesso a cure essenziali, con numerose segnalazioni di carenze evidenziate da inchieste giornalistiche. Inoltre, il fenomeno della mobilità sanitaria è in costante aumento: sempre più pazienti sono costretti a cercare cure fuori regione, aggravando ulteriormente il bilancio sanitario abruzzese.
I trasferimenti ministeriali non risolvono il problema
Un parziale sollievo potrebbe arrivare dai maggiori trasferimenti del Ministero della Salute, tra cui quelli legati al “pay-back” farmaceutico. Tuttavia, secondo Paolucci, questi fondi rischiano di essere utilizzati unicamente per coprire il deficit senza affrontare i problemi strutturali del sistema sanitario regionale. Rimane inoltre aperta la questione di come verranno contabilizzate queste risorse all’interno delle Asl: serviranno a garantire la sostenibilità economica o saranno usate per salvaguardare il management responsabile della crisi?
Un buco ancora da colmare: servono risorse certe
Nonostante i trasferimenti statali, il deficit strutturale delle Asl resta nell’ordine degli 80-90 milioni di euro. Nel bilancio regionale sono disponibili appena 20 milioni, una somma insufficiente a colmare il disavanzo. La domanda che si pone Paolucci è chiara: da dove verranno reperite le risorse mancanti? L’ipotesi di attingere ai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC) o ad altri finanziamenti destinati a investimenti essenziali per la Regione desta grande preoccupazione.
Necessario un confronto istituzionale
Di fronte a un deficit così imponente, Paolucci invoca un confronto urgente in Commissione regionale per discutere le situazioni specifiche di ciascuna Asl e individuare soluzioni concrete. È fondamentale che le responsabilità siano chiarite e che il management sanitario renda conto delle proprie scelte. La trasparenza e la pianificazione strategica sono elementi imprescindibili per evitare che la sanità abruzzese continui a subire tagli indiscriminati, con ricadute negative su pazienti e operatori sanitari.
Un sistema sanitario al collasso
Il saldo della mobilità sanitaria è ormai esploso, raggiungendo un passivo di 104 milioni di euro. I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sono in calo e i cittadini pagano il prezzo più alto di una gestione sanitaria fallimentare. La situazione delle Asl abruzzesi è critica e richiede interventi strutturali e tempestivi per evitare un ulteriore deterioramento del servizio sanitario pubblico. La crisi attuale rappresenta il risultato di una programmazione carente e di una gestione politica che, secondo il Partito Democratico, ha portato il sistema sanitario regionale al collasso.