VASTO – «La sentenza del TAR Abruzzo che rigetta la sospensiva sul dimensionamento scolastico tra l’Istituto Palizzi e l’Istituto Mattei segna la fine di una delle istituzioni scolastiche più importanti di Vasto. Il Palizzi, che solo pochi anni fa ha celebrato i suoi 100 anni di storia, non è solo una scuola: è un simbolo, un pilastro della formazione per intere generazioni e un punto di riferimento per la crescita culturale della città.
Questa decisione è il risultato di un processo opaco e calato dall’alto, senza alcun reale coinvolgimento del territorio e delle istituzioni locali. Una scelta imposta da logiche di mero risparmio che non tengono conto dell’impatto devastante che avrà sugli studenti, sulle famiglie e sull’intera comunità vastese». Lo afferma la Lista Civica Futuro e Sviluppo per Vasto.
«La scuola non è un numero»
«Ripercorrendo i principali atti che hanno portato a questa decisione, emerge chiaramente l’assenza di una visione strategica:
• La DGR n.1 del 03/01/2024, che definisce il Piano Regionale della Rete Scolastica, non fa alcun riferimento a Vasto.
• La Nota Regionale del 19/09/2024 indica i criteri di dimensionamento, escludendo però la nostra città dall’elenco delle criticità prioritarie.
• La Nota della Provincia di Chieti del 07/10/2024 esprime una chiara opposizione a un ridimensionamento scolastico privo di una strategia condivisa.
Il Palizzi è stato cancellato senza un vero confronto, senza un piano educativo alternativo e con un risparmio stimato a regime di appena 150 mila euro annui, una cifra irrisoria rispetto agli sprechi che ogni anno la politica si concede in altri settori. Ancora una volta, i sacrifici vengono imposti a scuola, sanità e pensionati, mentre si trovano milioni di euro per spese ben meno prioritarie. L’accorpamento non è solo una fusione amministrativa: significa la perdita di un’identità scolastica, di percorsi formativi qualificati e di una tradizione culturale che arricchisce da sempre Vasto. Significa classi più affollate, meno servizi, meno attenzione per gli studenti. Chiediamo alla Regione Abruzzo.e in particolare agli assessori del territorio che hanno firmato quel provvedimento come l’Assessore Magnacca, di rivedere immediatamente questa scelta scellerata, e di rimediare al danno compiuto. La scuola non è un numero. Il futuro dei nostri ragazzi non può essere sacrificato per meri calcoli burocratici».