ABRUZZO – Il Partito Democratico Abruzzo lancia un grido d’allarme: «L’Abruzzo sta affrontando una crisi economica profonda». Dietro le narrazioni trionfalistiche della Regione e di un assessore più dedito agli spot che all’azione concreta, si cela una realtà ben più drammatica. Sono oltre 23.000 le imprese che hanno chiuso i battenti, lasciando dietro di sé un deserto economico e sociale che si aggrava anno dopo anno.
«I numeri non mentono», sottolinea il Pd Abruzzo. La perdita di tessuto imprenditoriale negli ultimi anni supera persino i dati del periodo Covid. Le piccole e medie imprese, tradizionale spina dorsale dell’economia locale, sono le più colpite, con un impatto devastante sull’intero sistema produttivo regionale. Il settore automotive, un tempo vanto del territorio, è in crisi profonda. Unioncamere conferma che l’Abruzzo è maglia nera in Italia per performance economica nell’ultimo anno.
Le cause secondo il Pd: sprechi e mancanza di visione
Il Partito Democratico non usa mezzi termini nel denunciare le cause di questa situazione. «Dietro questa crisi c’è una gestione fallimentare dei fondi strutturali e di quelli destinati alla formazione», afferma con forza il gruppo dirigente.
Questi fondi, fondamentali per il rilancio delle imprese locali, rimangono spesso inutilizzati o vengono spesi in modo inefficace, senza generare impatti concreti. «Ritardi burocratici, criteri di accesso complessi e totale assenza di una visione strategica» hanno impedito alle aziende di ricevere il supporto necessario.
Ancora più grave è la gestione disastrosa delle risorse per la formazione. «Questi fondi, anziché rispondere ai reali bisogni del mercato del lavoro, sono stati utilizzati senza una programmazione adeguata, rendendoli tardivi e insufficienti», denuncia il Pd.
Conseguenze drammatiche per il lavoro e la comunità
Secondo il Partito Democratico, il crollo delle imprese ha generato conseguenze devastanti per tutta la regione. Migliaia di lavoratori si ritrovano disoccupati, senza possibilità di reinserimento e senza nuove opportunità formative. La chiusura di tante attività ha causato un forte depauperamento del tessuto sociale, con una perdita di competenze, know-how e legami sociali.
«Il dramma più grande è la fuga dei giovani», sottolinea il Pd. Di fronte alla mancanza di opportunità, molti sono costretti a emigrare verso altre regioni o Paesi, privando l’Abruzzo di preziose risorse umane e impoverendo ulteriormente la società.
L’Appello del Pd: «Basta promesse, servono azioni concrete per le imprese»
«Chiediamo da anni un cambio di rotta», ricorda il Partito Democratico. «È necessaria una gestione più pragmatica dei fondi, orientata ai risultati e alle reali esigenze delle imprese e del territorio». Solo così, secondo il Pd, sarà possibile invertire il trend negativo e rilanciare l’economia abruzzese.
«Meno mance, meno spot, meno viaggi inutili e più azioni concrete per salvare l’economia e il tessuto produttivo e sociale del nostro Abruzzo», conclude il Pd Abruzzo. «Le crisi non si risolvono con le promesse, ma con misure efficaci e tempestive».