ABRUZZO – Il 3 febbraio 2025, dopo giorni di discussioni e numerosi emendamenti, il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato la legge del cosiddetto “Milleproroghe”. La proposta è stata ampiamente modificata attraverso l’introduzione di numerosi emendamenti, passando da un testo iniziale di nove articoli a ben 52. Questo processo, secondo i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, ha portato a un provvedimento che risulta essere una forzatura dettata da interessi politici, piuttosto che da necessità urgenti di riforma.
Le difficoltà della maggioranza nel trovare un accordo in Abruzzo
I Consiglieri del M5S, durante la discussione, hanno sottolineato che la necessità di correggere la legge finanziaria approvata a fine 2024 per poter utilizzare i fondi del bilancio regionale era la motivazione principale dell’urgenza di approvare il provvedimento. Tuttavia, i rappresentanti del Movimento 5 Stelle criticano aspramente il processo, definendo il mancato accordo tra i membri della maggioranza una causa di inefficienza. Secondo loro, le spaccature interne al centrodestra hanno impedito di approvare la legge prima della fine dell’anno, e, alla fine, sono stati i cittadini abruzzesi a pagare il prezzo di questa disorganizzazione politica.
Le problematiche irrisolte nel testo finale
Nonostante l’impegno profuso dal Movimento 5 Stelle durante i lavori, che ha depositato numerosi emendamenti per cercare di migliorare il testo, molte questioni importanti sono rimaste senza soluzione. Tra queste, uno dei temi più rilevanti è la gestione del demanio marittimo, con le criticità legate alla disponibilità di spiagge libere lungo la costa abruzzese. I Consiglieri M5S hanno sottolineato che, nonostante i numerosi emendamenti, il cosiddetto “salva Pescara” è stato risolto in modo poco chiaro, con la creazione di una norma che esenta alcune città costiere con almeno 70mila abitanti dall’obbligo di mantenere almeno il 20% di spiagge libere. I rappresentanti del M5S giudicano questa soluzione come una risposta inadeguata e priva di visione, che non affronta seriamente le problematiche future legate alla gestione delle coste.
Il caso AGIR e le preoccupazioni sindacali
Un altro tema trattato è stato quello relativo all’AGIR, l’Autorità di Gestione Integrata dei Rifiuti urbani della Regione Abruzzo. Il Movimento 5 Stelle aveva presentato un emendamento per rimuovere l’articolo relativo all’AGIR dal “Milleproroghe” e affrontare la questione in modo più approfondito con una legge ad hoc. L’obiettivo era quello di rispondere alle preoccupazioni dei sindacati e dei lavoratori delle società pubbliche, che avevano manifestato timori per l’introduzione di società miste pubblico-private nell’ambito della gestione dei rifiuti. Tuttavia, anche questo emendamento è stato bocciato, nonostante l’impegno dei consiglieri M5S nel rappresentare le istanze dei lavoratori.
Le barriere architettoniche e la legge del 2023
Un altro punto critico riguarda la legge per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Nel 2023, il Movimento 5 Stelle aveva fatto approvare una legge che impedisse l’erogazione di finanziamenti regionali ai Comuni che non avessero provveduto ad adottare Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). Nonostante le richieste del M5S, nel nuovo testo della legge è stato mantenuto un margine di discrezionalità nell’applicazione della legge, e il centrodestra avrebbe voluto rinviare l’adozione delle misure per altri due anni. Solo grazie all’intervento del M5S, il rinvio è stato ridotto a 12 mesi, ma i consiglieri pentastellati giudicano comunque questo compromesso come insufficiente.
Conclusioni: un caos normativo senza soluzioni
I Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle concludono la loro analisi accusando il centrodestra di incapacità nel governare e nella produzione di leggi efficaci. Secondo loro, la legge approvata è un altro esempio di un caos normativo che, negli ultimi sei anni, ha caratterizzato il governo della Regione Abruzzo, con leggi poco chiare e poco strutturate. La legge “omnibus” che è stata approvata contiene una serie di temi diversi senza un reale approfondimento, alimentando una confusione normativa che penalizza i cittadini abruzzesi in vari settori, dalla sanità ai trasporti, dall’economia all’agricoltura.